"Le Poste deportano i migranti": e gli anarchici lanciano una molotov

Nella notte tra mercoledì e giovedì, gli anarchici hanno lanciato una bottiglia incendiaria nel parcheggio vicino a un ufficio delle Poste di Genova. Nell'attentato distrutti tre motorini e quattro auto. "Vendichiamo le deportazioni di migranti"

"Le Poste deportano i migranti": e gli anarchici lanciano una molotov

"Abbiamo voluto attaccare Poste Italiane per il suo ruolo diretto e vigliacco nelle deportazioni dei migranti". Con un comunicato apparso su un sito d'area, gli anarchici hanno rivendicato l'attentato in cui, nella notte tra mercoledì e giovedì, nel parcheggio dell'ufficio postale del quartiere genovese di Bolzaneto sono andati distrutti tre motorini e quattro auto di Poste Italiane.

Il silenzio della notte è stato squarciato da una bottiglia incendiaria, una molotov. Dinamica molto simile a quella con cui ancora gli anarchici, il 28 ottobre 2017, avevano dato fuoco a un'auto di servizio sempre di Poste Italiane e sempre a Bolzaneto.

Come riporta RaiNews24, nel comunicato di rivendicazione diffuso su internet e firmato "anarchici per la solidarietà internazionalista" gli autori dell'attentato scrivono: "Molti dei nostri sono morti, ma voi non avete potuto distruggere l'anarchia. Le sue radici sono troppo profonde". Ma perché l'attacco Poste Italiane? Per il suo "ruolo diretto e vigliacco" del gruppo "nella deportazioni dei migranti". Infatti, una piccola compagnia aerea collegata alla società verrebbe utilizzata talvolta per le attività di rimpatrio degli immigrati espulsi.

Nel mirino degli anarchici le "politiche neocolonialiste ed assassine del neoliberismo" dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni in Italia e in Europa. "Parlando di accoglienza o alimentando xenofobia e razzismo - si legge nel comunicato - i Paesi europei e tutti i governi occidentali hanno promosso e finanziato guerre o creato destabilizzazioni sociali". Quindi il riferimento alla gestione dei fenomeni migratori, fatta con il "pugno di ferro" mediante "la chiusura delle frontiere, dei porti e con deportazioni, omicidi in mare e catture ai confini".

Infine, gli anarchici contestano gli accordi dell'Italia con la Libia ed esprimono solidarietà "a chi lotta contro questo sistema di sfruttamento e contro la violenza dello Stato". Nel frattempo, sull'attentato di Genova-Bolzaneto indaga la Digos.

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