Tentò di uccidere l'ex fidanzata incinta: 18 anni per Pietropaolo

La difesa annuncia ricorso. E spunta un sms della sera prima dell'aggressione

Tentò di uccidere l'ex fidanzata incinta: 18 anni per Pietropaolo

Condannato a 18 anni di carcere: questa la decisione del giudice Egle Pilla nei confronti di Paolo Pietropaolo, l'uomo che il primo febbraio scorso a Pozzuoli tentò di uccidere l'ex fidanzata Carla Caiazzo, incinta all'ottavo mese di gravidanza.

Carla, rimasta a lungo tra la vita e la morte, è riuscita a salvarsi e a dare alla luce con un parto cesareo la bambina. Oggi, in tribunale, la lettura della sentenza che le dà ragione.

Prima della condanna, una breve replica del pm Raffaello Falcone, per sottolineare la premeditazone del tentativo di omicidio. La sera prima dell'aggressione un sms a un'amica, in cui Petropalo scriveva: "Questa donna non mi trasmette più niente, la bambina soffrirà".

Il giorno dopo, come riporta il Corriere della Sera, l'uomo si presentò a casa della vittima per darle un pigiamino che aveva comprato per la bambina. Poi l'attacco: con un miscuglio di alcol e benzina le diede fuoco per poi fuggire in auto. A salvare la donna l'intervento di una guardia giurata.

La madre dell'imputato è scoppiata in lacrime alla lettura della sentenza, mentre l'avvocato Gennaro Razzino ha annunciato il ricorso in Appello, dichiarando che Pietropaolo si sentiva ferito dall'atteggiamento dell'ex fidanzata, che aveva chiesto all'uomo un figlio con la fecondazione assistita,

nonostante avesse già una relazione stabile con il nuovo compagno.

Pietropaolo è stato inoltre condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento di 300.000 euro nei confronti di Carla.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica