Il gioco dei NoTav ci costa. Eccome. Si parla di miliardi di euro, mica di bruscoli. Le cifre dei danni causati dalle violenze degli incappuccati che si oppongono alla realizzazione dell'Alta velocità con la Francia sono già enormi. Ma richiano di diventare una enormità se le richieste dei NoTav diventassero realtà.
A documentarlo sono due studi realizzati dall'Università Bocconi e riportate oggi da Filippo Facci su Libero. La Ltf (Lyon Turin ferroviaire) ha infatti chiesto agli esperti dell'Ateneo milanese di quantificare le somme buttate al vento 5 anni di guerriglia contro la Torino-Lione. Ebbene, per la difesa del cantiere e la riparazione dei danni dopo le "pacifiche" proteste in Val di Susa, gli italiani per mezzo del governo hanno speso 63 milioni. Una enormità. Ma se il blocco dell'opera diventasse definitivo, il baratro si allargherebbe.
Nel dossier realizzato dal Certet (Centro di economia regionale dei trasporti e del turismo), intitolato "La valutazione degli effetti economici del blocco della realizzazione della tratta transfrontaliera del progetto Torino-Lione", si legge che i costi diretti del blocco dell'opera sarebbero di 2,8 miliardi. Avete capito bene. Ma non è tutto. La cifra salirebbe a 20,7 miliardi di euro "considerando i mancati benefici per l' arretratezza imposta alle relazioni europee impedendo la nuova linea mentre i competitors si ammodernano". Senza contare che bisognerebbe anche pagare la "multa" all'Ue per non aver portato a termine il progetto, e si parla di 460 milioni.
A tutto questo bisogna aggiungere quello che ci hanno fatto spendere direttamente i NoTav violenti, lanciando pietre, usando spranghe e attaccando un giorno sì e l'altro pure il cantiere della Tav.
Secondo il professor Lanfranco Senn, tra il 2011 e il 2014, le offensive hanno prodotto un danno "stimabile in circa 63 milioni di euro tra maggio 2011 e luglio 2014, di cui circa 35,6 milioni di euro legati alla sicurezza". In più ci sarebbero da aggiungere anche 9,8 milioni da imputare al crollo del turismo nella zona.Ma si sa: far la rivoluzione è costoso. Basta che lo si faccia coi soldi di tutti gli italiani.
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