Roma, spacciavano shaboo in strada: in manette sette filippini

Sette pusher filippini sono stati arrestati dai carabinieri di Roma dopo essere stati trovati in possesso di diverse dosi di shaboo, la droga del Sud Est asiatico dieci volte più potente della cocaina

Roma, spacciavano shaboo in strada: in manette sette filippini

Dai sobborghi di Manila alle vie del centro della Capitale, il passo è breve. Anche a Roma la shaboo, la droga sintetica dieci volte più forte della cocaina, ha il suo mercato. E a gestirlo sono i pusher filippini. Sette quelli finiti in manette oggi a Roma dopo essere stati trovati in possesso di diverse dosi dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Roma Centro.

Due di loro, di 35 e 37 anni, sono stati perquisiti dai militari in borghese dopo essere stati notati mentre si aggiravano con fare sospetto nel quartiere di Torre Vecchia. Nelle tasche due dosi di shaboo. Altre dieci dosi della potente metanfetamina erano custodite nella loro abitazione, assieme a un bilancino di precisione, al materiale per confezionare la droga e al denaro contante, frutto dell’attività di spaccio.

Poche ore dopo, anche altri cinque connazionali degli spacciatori sono stati fermati a piazzale degli Eroi, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, e trovati con le bustine di shaboo addosso. Ad attirare l’attenzione degli agenti sono state le grida degli uomini, tutti filippini, di età compresa tra 24 e 43 anni, forse in stato di alterazione psicofisica. Anche nelle loro abitazioni di via delle Medaglie d’Oro, i cinque pusher nascondevano la droga e tutto l’occorrente per la preparazione. Accanto a bilancini, forbici e siringhe sono stati rinvenuti anche 900 euro in contanti. Tutti gli arrestati sono stati condotti in caserma e verranno processati per direttissima.

La shaboo è stata sintetizzata per la prima volta in Giappone nel 1893 ed è diffusissima nel Sud Est Asiatico, dove ha preso piede soprattutto in Thailandia e nelle Filippine. In Italia è approdata una decina di anni fa e a spacciarla sono principalmente cittadini filippini, bengalesi e vietnamiti. Sarebbero i cinesi, invece, a gestirne il traffico. La droga arriva nel nostro Paese nascosta all’interno di pacchi e buste da lettera. Gli effetti sono devastanti. La sostanza, che può arrivare a costare dai 100 ai 200 euro al grammo a seconda del grado di purezza, annulla gli stimoli della fame e del sonno per oltre 16 ore consecutive. I consumatori della shaboo alternano comportamenti violenti, stati di ansia, paranoia e confusione, a momenti di euforia e lucidità apparente. In breve tempo provoca assuefazione, gravi danni al sistema nervoso centrale e disturbi della personalità.

Dopo pochi anni la sostanza è capace di sfigurare il volto di chi ne fa uso abituale. I tossicodipendenti che fanno uso della shaboo, in genere, non riescono a sopravvivere per più di dieci anni. In Italia, nel 2010, un diciannovenne di Carpi ha perso la vita dopo aver assunto lo stupefacente.

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