Il paziente non ce l’ha fatta. Nonostante le cure dello staff sanitario dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno è deceduto nel reparto di pneumologia, dove era ricoverato, e i familiari, appena appresa la notizia, hanno aggredito e malmenato un medico e un infermiere. Sull’episodio sono intervenute le forze dell’ordine e le indagini sono ancora in corso. Dalle prime testimonianze è emerso che due persone, parenti del paziente morto, avrebbero aggredito i sanitari accusandoli di non avere fatto abbastanza per tentare di salvare la vita al congiunto. Sul posto sono intervenuti gli agenti della sezione volanti della Questura di Salerno. I due aggressori sono stati identificati dai poliziotti e denunciati.
L’ultimo caso di violenza nei confronti degli operatori sanitari in Campania è avvenuto qualche giorno fa, quando, a Napoli, una baby gang ha minacciato un conducente di un’ambulanza. L’autista non ha spento la sirena, sperando che le auto facessero spazio al mezzo di soccorso per fargli proseguire la corsa verso il pronto soccorso. Dopo pochi minuti, però, alcuni ragazzi, probabilmente una baby gang, si sono avvicinati all’autista e gli hanno intimato di spegnere il rumoroso lampeggiante.
“C’è un funerale, spegni tutto altrimenti ti picchiamo”, la minaccia dei giovani, che non hanno voluto sentire ragioni, nonostante il conducente dell’ambulanza spiegasse loro che stava trasportando un paziente che aveva urgente bisogno di cure. L’episodio è accaduto al rione Sanità. All’ospedale Santobono, invece, si è verificata ancora un’aggressione nei confronti del personale medico. Vittima una pediatra, che stava svolgendo il suo servizio, quando è stata aggredita e minacciata di morte dai familiari di un paziente, che non volevano attendere il proprio turno al pronto soccorso. Nei giorni scorsi, comunque, di fronte all’appello disperato dei medici degli ospedali di Napoli, stufi delle aggressioni subite nei reparti, il Viminale ha dato una prima risposta.
L’emergenza negli ospedali ha ormai raggiunto livelli di guardia e i medici non ci stanno più a subire le angherie degli utenti. Le persone sembrano ormai non avere più paura di nulla, anche perché nella maggior parte dei casi restano impunite. Uno degli ultimi gravi episodi è stato denunciato dall’associazione a tutela dei camici bianchi “Nessuno tocchi Ippocrate”, fondata dal medico Manuel Ruggiero.
Un gruppo di giovani ha sequestrato un’ambulanza, con all’interno medici e infermieri, nel parcheggio dell’ospedale Loreto Mare. I ragazzi volevano che venisse soccorso un loro amico 16enne, che aveva riportato una banale distorsione al ginocchio.
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