Fioccano le polemiche ad Agrigento sulla decisione della dirigente scolastica, Anna Gangarossa, di annullare la partecipazione degli alunni al precetto natalizio per “rispetto delle minoranze”. Tra le domande che i genitori dei ragazzini si stanno ponendo in queste ultime ore vi è il perché della presa di posizione.
Quello che i genitori da noi raggiunti raccontano è il non aver sentito mai nessuno esprimere apertamente un disappunto su come venisse gestita la differenza e il conseguente rispetto del credo religioso da parte della scuola. Ad essere coinvolto nella clamorosa vicenda è l’istituto comprensivo Agrigento -Centro che dispone di strutture ubicate nelle zone centrali della città. Le classi accolgono più di mille i ragazzi agrigentini che frequentano l’istituto e una decina gli extracomunitari.
Stando a quanto raccontato da alcuni testimoni, non si capisce da quale famiglia con fede religiosa diversa da quella cattolica sia provenuta la richiesta di annullare la partecipazione al precetto. A quanto pare, nei giorni scorsi, era stata diffusa una circolare a firma della dirigente dove si dava appuntamento a giorno 19 dicembre, alla basilica dell'Immacolata di Agrigento, per "lo scambio degli auguri". Una frase detta in maniera vaga ed imprecisa proprio per evitare problemi (?) ai bambini che professano un altro credo. Sempre nella stessa circolare, contestualmente all'orario della messa, veniva dato un altro appuntamento: la visita guidata ad una mostra fotografica al collegio dei Filippini (una struttura comunale adibita a diverse manifestazioni culturali).
La sera precedente agli eventi, però, di punto in bianco, la preside, tramite messaggi inviati a docenti e rappresentanti di classe, ha annullato tutti gli appuntamenti senza dare una chiara spiegazione. Da qui lo stupore e l’incredulità delle famiglie. Nessuno sa ufficialmente cosa sia accaduto e i pareri che esprimono il disappunto sulla decisione presa dalla dirigente sono unanimi.
I genitori sulle barricate
"Perché dobbiamo rinnegare le nostre tradizioni?". Questo il parere di uno dei genitori che prosegue: "La preside aveva organizzato due eventi differenti proprio per non creare dissapori tra le diverse religioni e poi alla fine a rimetterci siamo noi che dobbiamo rinunciare alle nostre tradizioni. Non è giusto!"
"La dirigente- ci dice un altro genitore- non doveva comportarsi in questo modo. Noi contestiamo il fatto che lei abbia ceduto alle richieste di poche persone che si contano sulle dita di una mano e non sappiamo nemmeno chi sia stato perché nessuno ha mai avanzato delle lamentele in modo diretto e palese. Siamo per il rispetto di tutti e di tutto- prosegue la persona da noi interpellata- e il rispetto delle tradizioni è segno di tolleranza e di amore. Se la preside fosse rimasta ferma sui suoi passi avrebbe rispettato il diritto di tutti. La scuola è laica, non atea".
I commenti piovono anche su Facebook dove il padre di un bambino dice:" L’istituto Comprensivo Agrigento Centro ha annullato il Precetto Natalizio a causa di proteste di qualche famiglia. A quanto pare la Preside ha subito forti pressioni. Chi non vuole partecipare è libero di restare a casa, gli consiglio per coerenza, di andare a scuola anche per le vacanze Natalizie. Italia paese senza futuro"
Sotto il post si sono accodate numerose disapprovazioni all’annullamento del precetto natalizio: "È veramente assurdo- si legge tra i commenti- il nostro è un paese cattolico, non dobbiamo essere noi ad adeguarci". E poi ancora un altro commento:" Chi ha deciso ciò si vergogni! Bisogna rispettare i valori della nuova generazione che dovranno essere i pilastri di questa società. Lasciate a casa questa gente, con tutto il rispetto!."
Anche la politica locale si mobilita
La notizia ha fatto eco anche negli uffici del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che prende le distanze dall’atteggiamento della Gangarossa: "Celebrare a scuola una messa natalizia è tradizione plurisecolare, che si alimenta della matrice cristiana, giudaica ed ellenica alla quale si ispira la civiltà occidentale. In una scuola ormai multiculturale, la partecipazione degli alunni ad una funzione cattolica non può che essere libera e autonoma: ognuno preghi il proprio Dio. Ma avere rispetto per le religioni degli altri non significa dovere rinunciare alla nostra. Per questo ritengo che la dirigente scolastica abbia agito con un eccesso di prudenza che può costituire, però, un grave precedente".
Da Agrigento nelle ultime ore, con una nota, si è espresso anche il vice coordinatore di Fratelli D’Italia, Giuseppe Milano:"Apprendiamo dagli organi di stampa che la preside della scuola primaria di Agrigento, ha annullato il precetto natalizio per le proteste di alcuni genitori che lo reputavano non rispettoso della laicità ed offensivo nei confronti delle minoranze che professano altre religioni. Qualora la notizia venisse confermata riteniamo si tratti di un episodio di discriminazione al contrario, inaccettabile, di una gravità inaudita ed oltraggioso per le nostre radici cristiane. Invitiamo, pertanto, la Preside a tornare sui propri passi dando la possibilità, a chi volesse, di partecipare alla Messa di Natale".
Ed in effetti un
gruppo di genitori sta cercando di organizzare al di fuori della scuola una "messa last minute" per lanciare un forte messaggio agli “ospiti” della Città.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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