Scuola cattolica cede all'islam "Niente Messa di Natale"

La decisione del prete: "Atto di fede troppo forte per gli islamici". Messa sostituita con una semplice preghiera

Scuola cattolica cede all'islam "Niente Messa di Natale"

Agli attacchi al Natale, ormai, in molti hanno fatto il callo. Di scuole che cancellano i principi cristiani dalle festività natalizie ce ne sono ormai a bizzeffe, non si contano sulle dita della mano. Ma non può non destare scandalo se la decisione di annullare la Messa di Natale viene prese da un istituto cattolico. Che s'ispira (o si dovrebbe ispirare) ai principi rappresentati dal Natale stesso.

"Ente cattolico di formazione professionale", così recitano i fondamenti d'ispirazione della scuola di Monza che si appresta ad affrontare un Natale a metà. Senza Messa. Come scrive il Corriere, la comunicazione è stata data ai docenti dal dirigente scolastico, in seguito alle riflessioni del parroco. "Ci hanno comunicato - hanno raccontato al Corriere alcuni dei presenti - che la Messa non verrà svolta, per non discriminare gli studenti di altre fedi".

Ancora una volta, il rispetto "degli altri" passa sopra alle tradizioni e alla fede. Eppure, ci tiene a precisare la scuola, verrà fatto un momento di preghiera sostitutivo, orazione in cui - ovviamente - verrà ricordato il bambinello e la sua venuta nel mondo. Ma non è la stessa cosa. Non può esserlo. La liturgia - ogni cristiano e cattolico lo sa - è il centro della vita cristiana, e non può essere sostituita da una semplice, seppur apprezzabile, preghiera. Hanno ragione allora i docenti a considerare la scelta un "un passo indietro rispetto all’identità cattolica della scuola".

Infatti, nelle altre sedi dell'istituto di Monza la Santa Messa verrà regolarmente celebrata. Perché, allora? Oltre al solito ritornello della "non discriminazione", c'è anche dell'altro. L'istituto, infatti, l'anno scorso era finito sotto i riflettori per la denuncia dei genitori di un ragazzo gay, il quale si lamentava di essere stato "obbligato" a partecipare alle funzioni religiose.

Bisognerebbe aspettarselo, in una scuola cattolica. Ma evidentemente non è così. "Gli altri anni i ragazzi islamici venivano in chiesa con tutta la classe senza problemi, e in ogni aula c’è il crocifisso - hanno affermato alcuni insegnanti -. Qui si tengono le ore di istruzione religiosa, nelle macchinette si trovano anche snack al salame e nessuno si è mai offeso, che senso ha rinunciare alla Messa, allora?".

Il preside della scuola cattolica, Adriano Corioni, contattato dal Corsera ha evitato di commentare, affermando che con il collegio dei docenti "abbiamo solo tenuto una riunione per parlare degli indirizzi formativi". Una spiegazione più dettagliata, e che potrebbe indignare i cattolici, l'ha data don Marco Oneta, della parrocchia di San Biagio: "Non si tratta di una rinuncia alla nostra identità, in vista del Santo Natale ci troveremo coi ragazzi per un incontro di preghiera cristiana, accompagnato da un momento di riflessione collettiva; è pur sempre una atto liturgico. La Messa, e il sacramento dell’Eucaristia, per alcuni può essere un atto di culto troppo forte, non solo per chi professa una fede diversa, ma anche per chi non è solito frequentare la chiesa".

Atto di culto

"troppo forte". Annullare la celebrazione per non infastidire gli appartenenti alle altre fedi è un passo indietro, e non solo a livello culturale. Che a farlo sia una scuola cattolica, poi, sembra assurdo.

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