Il segretario generale dell'Ucoii-Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia, Yassine Baradei, definisce ebraismo e cristianesimo "eresia" e "storpiamento del messaggio originario" durante una conversazione su una pagina Facebook in data 29 agosto.
Baradei è intervenuto nel dialogo virtuale in risposta ad un post di un correligionario che in riferimento al digiuno del giorno della Ashura, citava anche la "salvezza donata da Dio al popolo ebraico, tramite Mosè, durante la tirannia del Faraone" e in fine chiudeva l'intervento con un "Buon digiuno a tutti i fratelli musulmani, un abbraccio a tutti i fratelli ebrei". È a questo punto che il segretario dell'Ucoii interviene con una "correzione", scrivendo che in realtà si trattò del popolo israelita (cioè i figli d'Israele il profeta) e non il popolo ebraico che è di più recente nascita. Baradei poi aggiunge: "Credo che ci sia molta confusione in generale tra i musulmani su questi aspetti. I figli di Israele (sempre il profeta) non erano ebrei..."
In una seguente delucidazione, il segretario generale dell'Ucoii aggiunge: "Il Corano parla di banu Israil (cioè i figli di Israele il profeta, detti anche israeliti) ma non nessuno di loro, né dei profeti a loro mandato era ebreo. L’ebraismo è una religione, come il cristianesimo che si sviluppò dopo. Nel credo dell’Islam infatti questi due credi sono un’eresia, uno storpiamento del messaggio originario di questi profeti. Iddio lo dice chiaramente nel sublime Corano quando afferma che nessuno dei profeti era ebreo o cristiano ma musulmano o tuttalpiù hanif (ortodosso) inteso come seguace del messaggio iniziale da Adamo in poi che sintetizzato è la professione di fede (non c’è alcun dio all’infuori di Iddio). Se fosse altrimenti saremmo legittimati come musulmani a seguire l’ebraismo o il cristianesimo, ma l’Islam viene per correggere gli storpiamenti apportati nelle sacre scritture residue (Torah e Vangelo). Questo è un punto del credo molto importante che molti musulmani non hanno ben chiaro. E Dio ne sa’ di più."
In sunto, in base a quanto emerge dai post di Baradei, ebraismo e cristianesimo sarebbero "eresie" e "storpiature" del messaggio originario. I profeti non erano nè ebrei e neanche cristiani ma "musulmani" (nonostante Maometto sia vissuto ben dopo i profeti e Cristo). L'Islam sarebbe arrivato per correggere dalle storpiature Torah e Vangelo (definite "scritture residue"). Ovviamente tutto ciò sarebbe chiaramente detto da Dio nel Corano.
Tali affermazioni non possono non destare perplessità considerato che vengono da una persona che ricopre un ruolo di primo piano presso un'organizzazione islamica che si è più volte detta aperta al dialogo interreligioso e che si è anche definita la principale realtà islamica organizzata in Italia, scatenando tra l'altro la reazione del Segretario Generale della Grande Moschea di Roma, Abdella Redouane, con un lungo intervento su Facebook lo scorso giugno. Certo è che se i presupposti per il dialogo interreligioso sono questi, allora è lecito ipotizzare dei notevoli problemi non risolti all'interno di certi ambienti dell'islam organizzato.
Baradei, che aveva già ricoperto il ruolo di direttore presso la comunità islamica di Piacenza e aveva fatto parte del direttivo Caim, si era tra l'altro già distinto in passato per un post del 2015 nel quale aveva definito il Re del Marocco, Mohammed VI, come "sua maestà l'emiro dei ladri". In un commento poco più sotto Baradei aveva aggiunto: “Per il resto in uno stato governato dalla shariaa come quello che dovrebbe essere il Marocco (secondo Costituzione) gli si dovrebbe tagliare le mani, ma un re senza mani come si farebbe che la gente non potrebbe più baciargliele?!"
In altre occasioni Baradei aveva poi pubblicato immagini di Erdogan, Mohamed Morsy (entrambi legati alla Fratellanza Musulmana) e di Sheikh Yasin, ex leader di Hamas (inserita
nella black list delle organizzazioni terroristiche da Unione Europea, Usa ed Israele). A questo punto è lecito chiedere chiarimenti all'Ucoii al riguardo, visto il ruolo ricoperto da Baradei all'interno dell'organizzazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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