La Grande Moschea di Roma all'Ucoii: "Siete Fratelli Musulmani"

Il Segretario Generale della Grande Moschea di Roma, Abdellah Redouane, interviene duramente contro l'Ucoii accusandola di "diffondere menzogne" e ne indica il presidente emerito Nour Dachan come "fondatore dei Fratelli Musulmani in Italia"

La Grande Moschea di Roma all'Ucoii: "Siete Fratelli Musulmani"

La Grande Moschea di Roma, sede di quell'Islam istituzionale inaugurato il 21 giugno 1995, insorge contro l'Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche Italiane) e l'accusa di diffondere menzogne con l'obiettivo di spacciarsi come la più grande organizzazione islamica italiana. Non solo, perché il Segretario Generale della Moschea di Roma-Centro Culturale Islamico d'Italia, il Dr. Abdellah Redouane, va oltre e indica l'Ucoii come espressione dei Fratelli Musulmani in Italia, definendo il medico siriano e presidente emerito, Mohammed Nour Dachan come "fondatore dei Fratelli Musulmani in Italia", un'etichetta che l'Ucoii aveva sempre respinto.

Il lungo comunicato, intitolato "Manifesto della Verità a confutare le calunnie in circolazione e sconfiggere la falsità con la verità", è stato pubblicato venerdì 12 giugno sulla pagina Facebook della Grande Moschea e firmato dal Dottor Redouane che stavolta non usa mezze misure e va dritto al sodo: "Questa volta ho deciso di mettere a tacere la lingua del diplomatico e di evitare la magnanimità del credente tollerante e ho deciso di parlarvi senza remore, senza giri di parole, senza cerimonie e senza addobbi dopo aver ascoltato più di una registrazione audio del fratello presidente onorario della vostra Unione il quale, nel mentre che invita all'unità, nello stesso tempo va aggredendo le altre componenti islamiche, che non hanno altra colpa se non quella di voler uscire dallo stare sotto il dominio dei Fratelli Musulmani”.

Diversi i punti indicati dal Dott. Redouane, in primis mette in evidenza come l'Ucoii non sia un'organizzazione ufficialmente riconosciuta dallo Stato, puntualizzando che l'unica organizzazione istituzionalizzata è la Grande Moschea di Roma, "in virtù del Decreto del Presidente della Repubblica nr. 712/1974" (anno in cui la donazione del terreno per la Moschea fu deliberata dal consiglio comunale di Roma).

Redouane riprende poi il Presidente dell'Ucoii, Yassine Lafram che aveva pubblicizzato una foto del suo incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e con il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, commentandola con il racconto della ratifica di un protocollo con lo Stato Italiano per regolare le procedure che si devono seguire alla riapertura delle moschee in fase post-emergenza da Covid-19. Redouane puntualizza che è stato egli stesso il primo dei firmatari del sunnominato protocollo e in relazione ai due punti espressi chiede all'Ucoii di fornire prove, sia sul riconoscimento istituzionale che sulla ratifica del protocollo.

Il Segretario Generale della Grande Moschea di Roma puntualizza poi come la reale rappresentanza Ucoii all'interno della vasta e variegata comunità islamica in Italia oscilli tra il 5% e il 10%, affermando anche come l'Ucoii abbia indicato al Ministero degli Interni 160 "comunità" sotto il proprio ombrello; considerato che in Italia ci sono più di mille centri islamici, i numeri parlano da sè.

Il Dr. Redouane ha poi messo in evidenza come la Grande Moschea di Roma abbia sepolto 52 defunti musulmani durante la fase da Covid-19 e sia attiva da vent'anni nelle carceri, tutte attività portate avanti in silenzio, accusando l'Ucoii di aver invece fatto solo tanto rumore mediatico: "Si è cavalcata la pandemia da Coronavirus per fare marketing con continui post e annunci, giorno e notte, a proposito del fatto che è l'UCOII a essere intervenuta per risolvere il problema della sepoltura dei defunti musulmani, laddove sono stati i responsabili musulmani a livello locare a farsene carico e prendersene cura". Anche sulla questione carceri Redouane ha poi chiesto all'Ucoii di fornire prove sull'esclusività dichiarata.

In conclusione, Redouane sottolinea la complessità del mondo musulmano italiano, evidenziando come l'Ucoii non sia stato in grado di rappresentarlo nemmeno quando era all'apice della sua forza e si appella al "fondatore dei Fratelli Musulmani in Italia", il Dott. Mohammed Nour Dachan, suggerendo di "gettare l'ancora" e sottolineando come la Grande Moschea di Roma sia sempre riuscita a contrastare il piano egemonico targato Fratelli Musulmani/salafiti e come continuerà a fare da "diga" per vanificare tentativi di infiltrazione e proselitismo da parte di quella branca.

Il Segretario Generale mette tra l'altro in evidenza un aspetto di non poco conto e cioè che il tentativo di egemonizzare l'Islam italiano, non reca alcun beneficio ai musulmani.

L'Islam non è e non è del resto storicamente mai stato un blocco monolitico, nemmeno nel vasto mondo islamico che va dall'Estremo Oriente all'Africa Occidentale; difficile pensare che possa esserlo a livello nazionale e in più in Paese di diaspora.

Risulta poi di estremo interesse l'aver indicato Ucoii e Nour Dachan come legati ai Fratelli Musulmani, visto che stavolta tale accusa arriva dall'interno del mondo musulmano e in particolar modo da quell'Islam istituzionalmente

riconosciuto. Un aspetto di non poco conto considerato che la Fratellanza è stata messa al bando in Egitto, Siria, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrein, Russia ed è anche finita sotto inchiesta in Gran Bretagna nel 2014.

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