Lei aveva pensato di lasciarlo, ma non ne ha avuto il tempo. Il fidanzato amorevole che aveva conosciuto, si era trasformato in un violento. Da quando Laura, 20 anni, si era rifiutata di dargli la password di Facebook, per Kane Boyce il tradimento era diventato un'ossessione. Geloso e sospettoso, le controllava regolarmente il cellulare ed il computer. Ma quando lei gli aveva negato per l'ennesima volta la password del proprio account Facebook, l'uomo l'ha colpita alla testa ripetutamente e la ragazza è morta nella notte, nella loro casa di Croydon, a sud di Londra.
Kane e Laura si erano conosciuti appena sette mesi prima del delitto che oggi, a distanza di poco più di un anno, ha un colpevole. Per la corte, il 13 novembre 2013, la ragazza non è morta a causa di una ferita alla testa riportata in seguito a un incidente d'auto: il trauma cranico le è stato provocato da quel ragazzo che si era dimostrato violento ma di cui lei era follemente innamorata e per il quale aveva lasciato la sua casa, in pochi giorni, per decidere di vivere con lui.
Il giorno dell'omicidio, dopo averla colpita violentemente alla testa ed aver chiamato l'ambulanza, mentre Laura giaceva in fin di vita sul letto e i medici provavano a rianimarla, Kane tentava compulsivamente di accedere al profilo della fidanzata, ascoltando anche i messaggi in segreteria. "I dati dimostrano che il suo telefono è stato utilizzato per accedere o tentare di accedere a una serie di siti tra le 04.59 e le 06.20. Poi è stata controllata la segreteria alle 06.54 e alle 7.00. Per le ferite riportate, Laura non sarebbe stata in grado di usare il telefono" ha dichiarato l'accusa in aula.
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