Il sindaco di Mezzojuso (Palermo), Salvatore Giardina, non ci sta ad essere etichettato come colluso con la mafia e tuona contro la trasmissione di La7 Non è l'Arena condotta da Massimo Giletti. Il nodo della questione è legato alla querelle delle sorelle Irene, Anna e Gioacchina Napoli, che da anni denunciano minacce e intimidazioni da parte della mafia dei pascoli nei loro terreni tra Corleone e Mezzojuso.
"Giletti continua ad accusarmi di avere girato la testa dall'altra parte per cinque anni - dice il primo cittadino - e il suo collaboratore Klaus Davi dice che voglio 'i voti della mafia' e per questo devo chiedere scusa. Quindi, secondo questa tesi, avrei deliberatamente scelto di ignorare le denunce delle sorelle Napoli e non ho fatto alcun atto di solidarietà in loro favore, agendo in tal modo per ottenere l'appoggio elettorale della mafia. Questo è il messaggio che è passato. Ma ci rendiamo conto della gravità di queste affermazioni?".
L'episodio che h fatto saltare dalla sedia il primo cittadino di Mezzojuso risale a ieri sera, quando è andata in onda l'ennesima puntata sulle sorelle Napoli i cui terreni ricadono tra i comuni di Corleone e Mezzojuso. "Il signor Giletti non ha perso occasione per seguire il suo copione che mette in cattiva luce me e l’intera comunità di Mezzojuso - prosegue -. Sabato mattina ho tenuto una conferenza stampa dove ho spiegato punto per punto cosa abbiamo fatto per le sorelle Napoli e rispondevo ad ogni accusa formulatami nel corso delle sue trasmissioni. Il suo inviato Danilo Lupo era presente alla conferenza, ha preso la cartella stampa e ha registrato l’intero dibattito. La deontologia professionale dei giornalisti prevede che di una conferenza stampa si riporti al cittadino il pensiero di chi tiene quella conferenza. Poi, lo si può criticare o condividere. Invece “La 7” va e riporta quello che più le conviene per sostenere la sua tesi".
L'accusa del sindaco Giardina è chiara. In fase di montaggio del servizio la conferenza stampa sarebbe stata stravolta e l'intervento del primo cittadino sarebbe stato tagliato. "Giletti ha mandato soltanto uno spezzone di tre minuti per dare spazio ad una domanda del suo inviato - dice Giardina -. E cioè mi è stato chiesto se volessi sconfessare o no la voce di un tizio che dice che tramite un non meglio precisato personaggio vicino all’amministrazione, e quindi a me, avrei fatto sapere a Salvatore Battaglia che se non si schiererà più in piazza a difesa delle sorelle Napoli gli avrei fatto avere un posto di lavoro in un’azienda del territorio".
Un'accusa che il sindaco bolla come offensiva per il suo operato di amministratore comunale e che lede qualunque principio etico. "Ormai gli obiettivi di Giletti sono due: difendere le sorelle Napoli e massacrare mediaticamente il sindaco di Mezzojuso perché "non poteva non sapere e si è girato la testa dall’altra parte per 5 anni". Mentre prima c’era un solo bersaglio, i presunti estorti delle Napoli, che vanno cercati e finalmente presi e condannati dopo cinque anni di denunce, ora ci sono anche io e di conseguenza l’intera comunità che viene vista grazie ai suoi servizi giornalistici, come omertosa e collusa con la mafia. Con un danno di immagine per noi gravissimo sia per il paese che per i cittadini".
Secondo il sindaco Giardina, da parte di Giletti c'è una conduzione faziosa, che "marcia su questi binari di distorsione della realtà". Una trasmissione che non fa bene ad una comunità che vuole scrollarsi di dosso un'etichetta. "Quando sono stato intervistato mi hanno sempre interrotto senza farmi concludere il discorso - conclude il sindaco -. Proprio per queste ragioni non scenderò in piazza per essere intervistato da Giletti, giornalista che nella sue trasmissioni ha lasciato trasparire in modo, sin troppo evidente, che io sia colluso con la mafia. Non si può parlare con uno che ingiustamente mi ha associato a queste nefandezze.
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