Sla, i manifestanti pro-Stamina provano a entrare a Montecitorio

I malati di Sla sono tornati a protestare, bloccando le vie del centro. Rigettato il ricorso a Stamina per bambina di diciotto mesi

Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation
Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation

I malati di Sla e i sostenitori della lotta perché possano ottenere l'accesso alle cure con il metodo Stamina sono tornati in piazza oggi a Roma, per protestare e chiedere un incontro con i rappresentanti dell'esecutivo.

Alcuni malati e le loro famiglie hanno bloccato questa mattina largo Chigi, protestando con una serie di cartelli e slogan che recitano: "Non abbiamo più voglia di morire" e "Stamina funziona, anche tu senza laurea lo puoi capire".

Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, si è fatto portavoce delle richieste dei manifestanti, che vorrebbero "un decreto d'urgenza e lo sblocco delle liste d'attesa a Brescia".

In segno di estrema protesta i fratelli Biviano, entrambi affetti da distrofia muscolare, hanno provato a dissanguarsi davanti a Montecitorio. Hanno poi interrotto la protesta, quando le istituzioni hanno annunciato un incontro con i rappresentanti dei malati. Alcuni giorni fa un altro malato aveva minacciato di lasciarsi morire.

Il faccia a faccia con le autorità sarebbe stato poi cancellato, quando è stata respinta la richiesta di partecipazione di Vannoni. Una circostanza che il governo ha però smentito.

I commessi hanno chiuso i portoni della Camera per evitare l'ingresso dei

manifestanti, che si erano portati a ridosso di Montecitorio.

In serata il giudice del lavoro dell'Aquila ha rigettato il ricorso per l'accesso alla cura presentato per Noemi, una bimba di diciotto mesi, ricoverata ieri d'urgenza a Chieti.

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