Sparite le monete d'oro. L'altro Tavecchio nei guai

Citazione in giudizio per il fratello di Carlo Tavecchio, Gianbattista: accusato di truffa e appropriazione indebita

Sparite le monete d'oro. L'altro Tavecchio nei guai

Un'eredità fatta in monente d'oro, il desiderio di donarle ai figli, la necessità di farsele valutare e poi la presunta "truffa" nei suoi confronti. Sono questi i momenti salienti di una vicenda giudiziaria che investe Gianbattista Tavecchio, 71enne fratello del più famoso Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc costretto alle dimissioni dopo l'eliminazione dal mondiale della Nazionale italiana di calcio.

Proviamo a tornare al marzo del 2012 quando, secondo la denuncia di un ottantenne di Seregno, tutto sarebbe iniziato. L'anziano signore ritrovò delle momente d'oro di famiglia e decise di farle valutare per poterle donare ai figli. Non sapendo a chi rivolgersi si sarebbe imbattuto nella disponibilità di Gianbattista Tavecchio che, secondo il denunciante, avrebbe sostenuto di avere dei buoni contatti nel settore bancario.

"Conoscevo Carlo Tavecchio da anni - dice ora l'uomo - e sapendo che era suo fratello ho deciso di fidarmi". Alla consegna delle monete, dunque, l'80enne e Gianbattista Tavecchio non avrebbero sottoscritto alcun contratto che mettesse nero su bianco la transazione. L'uomo, a suo dire, si fidava del fratello di quel Carlo che lui aveva potuto apprezzare come sindaco di Ponte Lambro, presidente della Lega Calcio Dilettanti e infine pure presidente della Figc. Ed è proprio a Carlo Tavecchio che avrebbe pensato quando decise di affidarsi al fratello, ritenendo che le amicizie nel settore bancario fossero "legate al fratello". Ovviamente, Carlo Tavecchio non è in alcun modo coinvolto nella vicenda giudiziara.

Il fatto è che, come racconta il Quotidiano Nazionale, dal 2012 quelle monete non sarebbero ancora tornate all'ovile. I proprietari non sarebbero stati informati dello spostamento delle monete in una fiduciaria in Svizzera.

Solo nel 2014 sarebbe arrivata la promessa di una restituzione che però, al momento, non sarebbe ancora stata rispettata. Per questo a Gianbattista sarebbe arrivata una citazione in giudizio per i reati di truffa e appropriazione indebita e

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