La corte di assise di Bologna ha condannato all'ergastolo Gilberto Cavallini, nel corso del processo che ha visto l'imputato colpevole dell'accusa di concorso nella strage di Bologna. La sentenza, presieduta da Michele Leoni, scrive la parola fine ad un'importante capitolo di uno degli eventi più bui riguardanti il periodo terroristico italiano. La strage si verificò tramite lo scoppio di un ordigno che generò 85 morti ed oltre 200 feriti. La sentenza è arrivata dopo 6 ore e mezza di camera di consiglio. Come riporta l'agenzia Adnkronos, la parente di una ferita durante l'attentato terroristico ha esclamato: "Finalmente giustizia è fatta".
Strage di Bologna: l'ex Nar Cavallini condannato all'ergastolo
Intervistato dal Resto del Carlino prima della lettura della sentenza, Gilberto Cavallini aveva spiegato il motivo per cui i giudici avrebbero dovuto assolverlo dall'accusa di concorso nella strage di Bologna: "Per il semplice fatto che non siamo responsabili di questo fatto. Noi siamo responsabili di altre cose, per le quali abbiamo pagato, stiamo pagando con anni di galera. Alcuni hanno lasciato la vita per le nostre scelte scellerate, che non voglio assolutamente valorizzare, anzi, sono state tremendamente sbagliate e questa come condanna per me basta e avanza, al di là del carcere, perché colpisce anche la mia coscienza".
E invece, dopo 6 ore e mezza di camera di consiglio, il tribunale ha deciso per l'ergastolo nei confronti dell'ex Nar. Già condannati con sentenza definitiva per la strage di Bologna sono stati in precedenza Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. La sentenza per Cavallini è esemplare, in quanto conferma la natura fascista che diede origine alla strage il 2 agosto 1980. Erano stati i pm Antonella Scandellari, Enrico Cieri e Antonello Gustapane a chiedere la pena dell'ergastolo per Gilberto Cavallini, rivolgendosi alla corte con le seguenti parole: "Se doveste ritenere che Cavallini abbia semplicemente offerto ai tre condannati in via definitiva solo un passaggio fino a Bologna, mentre lui si dedicava ad altro, quantomeno dovreste ritenere il contributo di aver offerto una base logistica e documenti contraffatti, in tutti i casi si tratta di una condotta di partecipazione colpevole alla strage, che lo deve far ritenere responsabile".
La bomba che causò la strage venne piazzata presso la stazione di Bologna, causando 85 morti e più di 200 feriti. Riguardo le accuse a suo carico, Cavallini si è professato innocente. L'uomo, già condannato a 8 ergastoli, è recluso presso il carcere di Terni in regime di semilibertà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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