Lo strappo di Mediterranea: si rifiuta di portare i migranti a Malta

Italia e Malta raggiungono l'accordo. Ma l'ong "Mediterranea Saving Humans" si rifiuta di andare alla Valletta. L'ira del Viminale: "Vogliono solo l'impunità"

Lo strappo di Mediterranea: si rifiuta di portare i migranti a Malta

Nel Mar Mediterraneo ci sono due navi che ancora vagano senza destinazione. A bordo trasportano almeno un centinaio di migranti irregolari. Da una parte c'è la "Alex" dell'ong italiana "Mediterranea Saving Humans" che, pur avendo ricevuto il via libera del governo maltese a far sbarcare i disperati che hanno a bordo, continua a dire di non essere in condizione di arrivare a La Valletta. Dall'altra c'è la "Alan Kurdi" dell'ong tedesca Sea Eye, che ha imbarcato 65 persone al largo della Libia e alla quale il ministero dell'Interno italiano ha già vietato l'ingresso a ogni porto del Paese.

"Quelli chiedono solo l'impunità". Al ministero dell'Interno non hanno preso affatto bene lo strappo della ong fondata dal no global Luca Casarini che, in sprezzo della sicurezza delle persone che trasporta, ha rigettato l'accordo raggiunto oggi pomeriggo da Italia e Malta. Il patto prevede un equo scambio dei migranti: La Valletta si dice disponibile ad accogliere le persone a bordo della nave della Mediterranea mentre Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell'accoglienza sull'isola. Ma l'equipaggio della Alex ha rifiutato l'offerta segnalando, tra le altre cose, che a borso ci sono diversi malati di scabbia e che, essendo ormai senza acqua, non sono in grado di raggiungere La Valletta. "Chiediamo che si muovano le motovedette della guardia costiera italiana o maltese effettuino un trasbordo", ha scritto su Twitter Alessandro Metz, armatore sociale di Mediterranea. "Questi mezzi sono attrezzati, mentre la Alex non lo è - ha precisato - noi eravamo in missione di monitoraggio quando ci siamo trovati ad affrontare il salvataggio, un obbligo di legge". Per Matteo Salvini tutte queste scuse fanno di Mediterranea Saving humans "un'ong capricciosa".

Per il ministero dell'Interno, "il rifiuto a entrare in porto (e quindi ad assoggettarsi ai controlli e alla legge maltese) è una provocazione assurda e una scorciatoia per dribblare le norme di un altro Paese membro dell'Unione europea". Anche le cosiddette fragilità a bordo di Alex (come già successo in tutti i casi analoghi) sono state già portate a terra, in Italia. In giornata, infatti, sono stati già trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera italiana 14 migranti che non stavano bene. Sono stati portati in ospedale, visitati, reidratati. Un'evacuazione medica decisa dai sanitari della capitaneria di porto. "Eppure - fanno notare fonti del Viminale al Giornale.it - Mediterranea pone una serie di condizioni che appaiono finalizzate a sottrarsi a qualsiasi forma di controllo anziché a salvaguardare le persone a bordo. Questa impressione - concludono - è rafforzata dalla espressa richiesta di essere sottratta a qualsiasi 'azione coercitivà da parte di Malta o Italia, prefigurando una sorta di impunità".

La "Alan Curdi", che ieri mattina ha salvato 65 migranti al largo della Libia, sta ancora aspettando una risposta sulla loro presa in carico da Malta, Roma e Tripoli. Salvini ha già imposto il divieto di ingresso dicendo che la nave può fare rotta verso la Tunisia o verso la Germania.

Anche in questo caso, ricordano fonti del Viminale, la posizione del governo italiano è perfettamente coincidente con quella di Malta: "Due Paesi che stanno subendo, ormai da anni, l'indifferenza e l'incapacità dell'Unione europea". Da Berlino, invece, hanno già fatto sapere che spetta all'Unione europea risolvere il problema dopo aver comunicato alla Sea Eye un porto sicuro a cui attraccare.

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