Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola, nel Napoletano, ha emesso tre misure cautelari, nei confronti di tre persone che truccavano il gasolio in modo da farlo classificare come olio lubrificante ed evadere così le accise e i controlli previsti. Gli arresti sono stati eseguiti dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli.
L’accusa è di importazione di gasolio e olio lubrificante di contrabbando di provenienza estera. Sei milioni di euro l'evasione d'imposta stimata. Circa 300mila litri di carburante sono stati assegnati al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per le attività di soccorso e di pubblica utilità.
Le indagini sono partite dopo il sequestro di novembre dello scorso anno nel Terminal intermodale di Nola di circa 300mila litri di prodotti energetici contraffatti in territorio estero per renderli classificabili come olio lubrificante. In realtà si trattava di gasolio arrivato via treno a bordo di appositi tank container corredati di documentazione di trasporto falsa. Gli inquirenti hanno portato alla luce il meccanismo fraudolento escogitato per non versare le tasse.
Il carburante contraffatto era prevalentemente destinato alla filiera delle cosiddette “pompe bianche”, dove il diesel costa meno.
Si tratta di impianti no logo, ovvero stazioni che non fanno parte del circuito delle compagnie di distribuzione di carburante più note. I titolari di queste pompe, per gli inquirenti, o perché complici o perché minacciati acquistavano il prodotto per rivenderlo a prezzi molto bassi, facendo risparmiare ai clienti fino a 10 centesimi a litri.
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