C’è qualcuno che nel quartiere Don Bosco monitora gli spostamenti degli inquilini e lo stato degli appartamenti per poi segnalare, magari dietro compenso, gli immobili da occupare? È il sospetto che sfiora chi indaga sulla vicenda di Ennio Di Lalla, l’anziano di 86 anni che dopo essersi assentato per un ricovero in ospedale si è ritrovato la casa invasa da un gruppo di rom.
Ad avvalorarlo ci sono le voci che circolano nel campo di via dei Gordiani. Lo stesso in cui viveva Nadia Sinanovic, una delle protagoniste dell’occupazione abusiva in via Pasquale del Giudice. Sono gli abitanti dell'accampamento ad ammettere, parlando con il Giornale.it, che capita spesso di ricevere dritte sugli immobili abbandonati in cui introdursi dietro il pagamento di un corrispettivo in denaro. Diverse migliaia di euro che qualcuno è disposto a spendere pur di lasciarsi alle spalle immondizia e baracche fatiscenti. Certo c’è anche chi, come i nostri interlocutori, è più scettico, soprattutto riguardo i rischi che si corrono. Ma ci assicurano che "funziona così".
E se è vero che tre indizi fanno una prova, qui siamo almeno di fronte ad una coincidenza. A poche decine di metri dall’appartamento di Ennio, infatti, ce n’è un altro che dall’estate scorsa è occupato proprio dalla zia di Nadia Sinanovic. Si tratta di un immobile di proprietà dell’Inps in via Calpurnio Fiamma 130. La donna, Lilana M., una 40enne rom, è tra quelle che hanno aiutato l’unica indagata per l’occupazione di casa Di Lalla a "traslocare" dopo l’intervento delle forze dell’ordine. Ha preso possesso dell’abitazione assieme a sua figlia a luglio, subito dopo che la legittima assegnataria l’aveva restituita all’Inps.
L’ente proprietario aveva subito sporto denuncia, ma a distanza di cinque mesi la situazione è rimasta invariata. A constatarlo sono stati gli stessi dipendenti dell’istituto, che mercoledì scorso, come racconta Il Messaggero, hanno effettuato un sopralluogo assieme ai carabinieri. All’interno hanno trovato l’occupante, che nel frattempo sta usufruendo dell’elettricità pubblica a cui si è attaccata illegalmente. Per cucinare, invece, Lilana, sempre secondo il resoconto del quotidiano di via del Tritone, avrebbe accumulato all’interno una serie di bombole del gas.
Per l’allaccio abusivo è stata denunciata. Ma finché non arriverà il decreto esecutivo per lo sfratto le forze dell’ordine hanno le mani legate. I tempi della burocrazia sono lunghi e così l’illegalità prende il sopravvento. Nello stesso quadrante, scrive Il Tempo, sarebbero ben sette gli appartamenti colonizzati dagli abusivi, nell’impunità generale.
"Secondo i residenti, solo negli ultimi mesi sono molte le famiglie che si sono insediate in questa zona in modo del tutto illegale", confermava la scorsa settimana anche Laura Corrotti, consigliera regionale della Lega.
"Aumenta così la paura – aveva denunciato - tra i cittadini costretti a convivere con questa situazione di allarme che evidenzia sempre più una vera e propria organizzazione mirata all'occupazione di appartamenti nella Capitale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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