È ufficiale: l'inchiesta per la sparatoria nella base americana di Pensacola, in Florida, in cui hanno perso la vita tre persone, da ieri, prende in esame anche l'ipotesi del terrorismo. Perché, secondo quanto riportato da Il Post, le autorità americane e quelle saudite, starebbero indagando su Mohammed al-Shamrani e su una sua possibile radicalizzazione durante un viaggio in Arabia Saudita lo scorso anno.
La sparatoria e i sospetti
Nei giorni scorsi, al-Shamrani, il responsabile della sparatoria, avrebbe aperto il fuoco con una pistola comprata legalmente, prima di essere ucciso dagli agenti della polizia locale. Il giovane era negli Stati Uniti dal 2017, per un addestramento militare che sarebbe dovuto terminare a fine agosto. Su di lui, per ora, non circolerebbero notizie su possibili attività criminali precedenti alla vicenda, ma Robert O' Brien, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, avrebbe dichiarato che i contorni dell'episodio lascerebbero pensare al terrorismo o a "qualcosa di simile", specificando di essere però in attesa dei risultati dell'indagine dell'Fbi.
Il giallo sui video
Nelle ultime ore, il Wall Street Journal, citando una persona informata sull'inchiesta, avrebbe fatto sapere che la settimana prima della sparatoria, il militare saudita avrebbe riprodotto alcuni video di stragi, mostrandoli ad altri soldati della sua stessa nazionalità, tutti parte del programma di addestramento nella base militare di Pensacola. Uno di questi militari sarebbe stato fermato perché, sempre secondo la fonte del quotidiano americano, stava riprendendo con il cellulare la sparatoria compita da al-Shamrani. Mark Esper, segretario della Difesa, non avrebbe dato spiegazioni sul perché un altro soldato stesse filmando la scena: "Sapete come vanno le cose oggi, la gente tira fuori il telefono e filma qualsiasi cosa".
Il caso "Porn Stash"
Nei giorni scorsi, Site (un sito di analisi del terrorismo) ha fatto sapere che, su un account Twitter associato al soldato saudita, sarebbero state trovati messaggi che accusavano gli Stati Uniti di "crimini non soltanto contro i musulmani, ma anche contro l'umanità". E dopo la sparatoria, secondo quanto osservato dal New York Times, sarebbe stato trovato un documento secondo il quale al-Shamrani aveva denunciato un incidente avvenuto lo scorso aprile, proprio durante una lezione. Al termine di un corso, l'istruttore di turno, James Day, lo aveva chiamato "Porn Stash": riferendosi al suo look e ai suoi baffi, lo aveva paragonato a un attore pornografico.
In quella circostanza, l'istruttore avrebbe riso, chiedendo al ragazzo se fosse estraneo al mondo del porno. Al-Shamrani aveva denunciato l'episodio in una lamentela ufficiale, dicendo di essere "infuriato" per la presa in giro.
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