Cucchi: sei gli indagati Tre medici e 3 agenti "Pestato in tribunale"

Il procuratore capo Ferrara parla del caso del detenuto 31enne morto in carcere a Regina Coeli. Sul registro degli indagati 6 persone. Tre agenti per omicidio preterintenzionale: "Picchiato mentre non poteva difendersi". E tre dottori: "Non l'hanno curato"

Cucchi: sei gli indagati
 
Tre medici e 3 agenti 
"Pestato in tribunale"

Roma - Stefano Cucchi è stato pestato nelle celle di sicurezza del tribunale. E non è stato curato adeguatamente nell'ospedale Sandro Pertini. Sei indagati nell’inchiesta sulla morte del31enne morto il 22 ottobre in ospedale dopo essere arrestato per droga il 15 ottobre. Omicidio colposo, con questa accusa sono indagati tre medici dell’ospedale Pertini che hanno avuto in cura Cucchi. L’iscrizione è stata formalizzata dalla procura di Roma. Per l’accusa di omicidio preterintenzionale sono accusati, invece, tre agenti della polizia penitenziaria, che hanno pestato il giovane. "L’aggressione è avvenuta nel corridoio delle celle di sicurezza del tribunale, prima dell’udienza di convalida del fermo" ha detto il procuratore capo Giovanni Ferrara. Sono stati iscritti nel registro degli indagati dai pm di Roma Francesca Loy e Vincenzo Barba. La procura di Roma aveva aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale, contro ignoti, lo scorso 30 ottobre. Lunedì prossimo sarà assegnato l’incarico ai medici legali che dovranno condurre nuovi accertamenti sul cadavere del giovane, la cui riesumazione è stata decisa mercoledì scorso.

Il pestaggio e le cure Il geometra 31enne è "stato scaraventato a terra", avrebbe subito "una sederata pesantissima", che potrebbe aver determinato le fratture di due vertebre. "Il giovane - si spiega a piazzale Clodio - quasi certamente è stato scaraventato a terra e picchiato quando era senza difese". Non è da escludersi che sia stato anche preso a calci e pugni. I medici dell’ospedale Pertini, che per alcuni giorni hanno avuto in cura Cucchi, avevano tutti gli strumenti per alimentarlo e idratarlo anche se il paziente rifiutava ogni assistenza.

È questo il motivo che ha spinto la procura ha indagato tre medici per omicidio colposo. "Si tratta di un eccesso di garanzia" hanno spiegato a piazzale Clodio "così possono nominare un proprio consulente in vista della riesumazione della salma".

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