Fifty Best, l’Italia punta su Camanini, Uliassi, Romito e Crippa

Cresce l'attesa per la più importante classifica mondiale della gastronomia che sarà svelata nella notte tra oggi e domani a Las Vegas. L'anno scorso vince Central di Lima e l’Italia piazzò Lido 84 al settimo posto, Reale al 16°, Uliassi al 34°, Piazza Duomo al 42°. Oltre che Le Calandre di Alajmo che però quest'anno è scivolato al 51°

Fifty Best, l’Italia punta su Camanini, Uliassi, Romito e Crippa
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Saranno svelati stasera a Las Vegas (quando in Italia sarà la notte tra oggi, 5 giugno, e domani) la classifica dei The World’s Fifty Best Restaurants, l’oscar mondiale della gastronomia, che mette in fila dal numero 1 al numero 50 i migliori locali del mondo e che l’Italia ha vinto già due volte grazie a Massimo Bottura, trionfatore nel 2016 e nel 2018 con la sua Osteria Francescana di Modena. Un successo che lo chef emiliano non potrà replicare visto che da qualche anno i precedenti vincitori sono inseriti nella lista Best of the Best, una sorta di hall of fame che comprende al momento nove insegne escluse dalla classifica. Una lista impressionante, in cui figurano, oltre al locale modenese, El Bulli, El Celler de Can Roca, Mirazur, Noma, Eleven Madison Park, The French Laundry, The Fat Duck e Geranium. Una vera enciclopedia della cucina d’avanguardia degli ultimi vent’anni.

A questa lista da quest’anno sarà iscritto anche il ristorante vincitore dell’edizione 2023 svoltasi a Valencia, il Central di Lima dello chef Virgilio Martinez, prima insegna a trionfare fuori dall’asse Europa-Stati Uniti. Nella classifica dell’anno scorso dopo Central c’era un trio di ristoranti spagnoli (Disfrutar di Barcellona, Diverxo di Madrid, Asador Etxebarri di Arxondo), poi al quinto posto un danese (Alchemist a Copenaghen), quindi un altro ristorante di Lima (Maido) e al settimo posto il primo ristorante italiano, Lido 84 di Gardone Riviera, guidato dallo chef Riccardo Camanini, che da qualche anno si prende la soddisfazione di battere tutti i tristellati tricolori, lui che di stelle ne ha una soltanto. Una dimostrazione di come divergano i canoni astrusi della guida rossa francese e quelli della più democratica Fifty Best, alla cui composizione contribuiscono i voti di 1.080 esperti di cibo così profilati: 50 per cento donne e 50 per cento uomini, 34 per cento chef e ristoratori, 33 per cento scrittori di cibo, 33 per cento viaggiatori gourmet "certificati". Un panel che viene rinnovato ogni anno del 25 per cento e che comprende 40 votanti per ogni regione del mondo, ciascuno dei quali può indicare dieci ristoranti nei quali deve dimostrare di aver mangiato nei precedenti diciotto mesi. Insomma, criteri severi ma più trasparenti.

Nei cinquanta migliori ristoranti del 2023 c’erano altri quattro italiani, Niko Romito del ristorante Reale a Castel di Sangro, al 16esimo posto, Mauro Uliassi di Uliassi a Senigallia (Ancona) al 34esimo posto, Massimiliano Alajmo delle Calandre di Rubano (Padova) al 41esimo posto e Enrico Crippa di Piazza Duomo di Alba (Cuneo) al 42 esimo. L’Italia potrebbe avere nella top cinquanta un’insegna in meno, perché qualche settimana fa sono stati svelati i nomi dal 51esimo al 100esimo posto e proprio al 51esimo figura Alajmo, retrocesso dal Gotha, e subito dopo l’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler a Brunico. L’unica speranza per il nostro Paese per rimpiazzare la posizione persa è affidata a Enrico Bartolini del Mudec di Milano, che l’hanno scorso era al numero 85 e quest’anno tra i 51-100 non figura. Quindi o è sceso in tripla cifra o è salito nei primi cinquanta. Speriamo bene.

La Fifty Best ha comunque un cuore decisamente italiano, visto che gli sponsor principali della manifestazione sono San Pellegrino e Acqua Panna e che tra gli altri sponsor figura anche illy, che oggi, a The Wynn Tower Suite Salon offrirà ai suoi ospiti un brunch a cui parteciperà il master barista

di illy Giorgio Milos e la chef Jessica Rosval, che sarà annunciata nuova chef ambassador dell’azienda triestina. Rosval guida le cucine di Casa Maria Luigia e del Gatto Verde a Modena, entrambi nella galassia di Bottura.

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