Successi ed errori: i servizi segreti in Ucraina

L'ultimo libro di Aldo Giannuli, intitolato Spie in Ucraina (editore Ponte alle grazie) accende i riflettori sulla longa manus dei servizi segreti in Ucraina. E ricostruisce le dinamiche più nascoste della guerra in corso

Successi ed errori: i servizi segreti in Ucraina

Le cronache dei corrispondenti, le dichiarazioni dei leader politici, le testimonianze dei civili e le analisi degli esperti rappresentano soltanto la punta dell'iceberg della guerra in Ucraina.

Più in profondità, immerso in un mare di incertezze, troviamo il lavoro oscuro delle intelligence. La mano invisibile dei servizi segreti – russi, ucraini e occidentali - ha plasmato il conflitto, nel bene e nel male, dalle sue battute iniziali al presente, tra valutazioni errate e colpi di genio. Scopriamo così che le vittorie e le sconfitte raccontate dai media di tutto il mondo hanno autori senza nome. Non tanto Vladimir Putin, Volodymyr Zelensky o qualche generale pluridecorato, bensì, per usare un termine molto generico ma d'impatto, le cosiddette "spie".

L'ultimo libro di Aldo Giannuli, Spie in Ucraina (editore Ponte alle grazie), tocca proprio questa interessante tematica. E lo fa ricostruendo la vicenda ucraina alla perfezione, dotando il lettore di tutti gli strumenti cognitivi necessari per districarsi nella complessa contesa in corso.

Alle origini della guerra in Ucraina

Il libro di Giannuli passa in rassegna tutte le dinamiche e i retroscena della guerra in Ucraina. Si parte con una eccellente ricostruzione dei fattori alla base della cosiddetta "operazione militare speciale" voluta da Putin. Il capo del Cremlino, all'inizio della sua presidenza, fu esplicito: "O la Russia sarà una grande una potenza o non sarà affatto". Gli analisti occidentali etichettarono tuttavia questa frase come una mera trovata propagandistica, sottovalutandone la reale portata programmatica.

Ma senza conoscere la storia, la cultura e le particolarità russe, passate in rassegna da Giannuli con rara profondità, è impossibile comprendere l'attuale sistema politico guidato da Putin. Allo stesso tempo, è utopico sperare di capire come abbia fatto l'Ucraina a non esser stata travolta dall'onda d'urto di Mosca senza conoscere il background storico-culturale di Kiev.

Spie in Ucraina, il ruolo dei servizi nella guerra

La collaborazione tra i servizi ucraini e quelli occidentali

Nel passaggio successivo il volume accende i riflettori sulla longa manus dei servizi segreti in Ucraina, ovvero il nucleo dell'intero testo. Innanzitutto, se Kiev è riuscita a tener testa all'Orso russo, dotato di risorse e armamenti considerevoli, lo deve per lo più al legame esistente tra ucraini e servizi occidentali, statunitensi in primis.

Un primo indizio di questa collaborazione sarebbe stato segnalato dall'uccisione di una quindicina di generali russi, localizzati grazie al traffico telefonico. Lo scorso 2 maggio fu il New York Times a dare notizia del ruolo dei servizi Usa nella vicenda, irritando l'amministrazione Biden.

Un altro caso per il quale si è parlato di cooperazione tra i diversi servizi schierati contro i russi è stato il fallito sbarco delle truppe del Cremlino a Hostomel, nonché il mancato assassinio di Zelensky. Per non parlare dell'attacco ucraino del 12 agosto a Popasna, che portò alla distruzione del comando della Wagner.

Il ruolo delle spie

I servizi di intelligence sono stati coinvolti in tempi diversi nella fornace ucraina. Prima, sottolinea Giannuli, i servizi russi hanno studiato il terreno e avviato le operazioni di penetrazione. Quasi in contemporanea gli americani hanno monitorato l'addensamento delle truppe russe al confine ucraino e previsto l'invasione, ed è lecito supporre che in questa fase si siano attivati anche i cinesi.

I servizi ucraini sembravano invece increduli, non preparati al pericolo imminente, anche se su questo permangono numerosi dubbi. Soltanto in seguito, probabilmente, si sono mobilitati i servizi britannici, polacchi e baltici, seguiti da quelli rumeni, slovacchi e boemi. Per ultimi sono invece venuti i restanti europei: francesi, italiani e tedeschi.

Giannuli elenca dunque ipotesi, passa in rassegna prove, più o meno evidenti, e invita i lettori a riflettere su quanto avvenuto.

Per comprendere il ruolo e le scelte dei servizi, e il significato stesso della guerra in corso, è necessario inserire i fatti attuali in un contesto, capire la Russia profonda e la lunga storia della Russia come "impero a trazione militare". Ed è per questo che Spie in Ucraina si candida a diventare un libro fondamentale per interpretare il mosaico ucraino.

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