Zelensky: "Pronti alla pace" . Saccheggio russo a Kherson. Un video sugli orrori di Bucha

I soldati di Mosca razziano beni, quadri e le ossa di Potëmkin. Racconti choc sul massacro. L'Iran: "Droni al Cremlino prima della guerra". Gli Usa: "Il nucleare cinese corre più del nostro".

Zelensky: "Pronti alla pace" . Saccheggio russo a Kherson. Un video sugli orrori di Bucha

Tutti gli occhi in questi giorni sono su Kherson. I russi stanno andandosene dall'unico capoluogo di oblast nelle loro mani, portandosi via tutto quello che possono: ambulanze, trattori e auto, archivi, dipinti e sculture e perfino le ossa dell'amico e amante di Caterina la Grande, Grigory Potemkin, trafugate da una cripta nella cattedrale di Santa Caterina. I soldati russi stanno trasportando tutto attraverso il fiume Dnipro, sulla riva sinistra della regione, in vista del possibile, probabile assalto per la riconquista della città da parte degli ucraini, che esitano temendo che la città apparentemente svuotata possa diventare una trappola.

L'esercito russo, malgrado l'iniezione di uomini che però fa fatica ad addestrare, non sta vivendo il suo miglior momento. Ieri mattina l'allarme aereo è risuonato in tutta l'Ucraina con l'esclusione della Crimea occupata, ma la minaccia non ha trovato seguito, a parte alcune bombe che hanno colpito il Donetsk facendo tre vittime e attacchi contro basi ucraine a Kharkiv e Zaporizhzhia.

Mentre NEC Ukrenergo annuncia da ieri blackout a rotazione a Kiev e in altre sette regioni per ridurre il carico sulle reti dopo gli attacchi alle infrastrutture energetiche del Paese da parte delle forze russe, si continua a evocare anche il fronte diplomatico, che langue ormai da mesi . Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in videomessaggio comparso nella notte tra venerdì e ieri, ha aperto uno spiraglio:«Siamo pronti per la pace, per una pace giusta, la cui formula abbiamo espresso più volte: rispetto per la Carta delle Nazioni Unite, rispetto per la nostra integrità territoriale, rispetto per il nostro popolo, assicurare alla giustizia tutti coloro che sono colpevoli e pieno risarcimento dei danni che ci ha causato la Russia». Una disponibilità piena di se e di ma, che fa però eco alle parole dell'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, che ai giornalisti fa sapere che «dobbiamo pensare oggi non a pompare Kiev con armi aggiuntive, ma a come trovare una soluzione negoziale. È impossibile risolvere completamente il problema sul campo di battaglia».

A tener banco - oltre alla morte di Trevor Kjeldal, detto il «Ninja», un quarantenne australiano ucciso combattendo per Kiev in un'azione nel Lugansk - è il nuovo video realizzato dall'Associated Press e dalla tv Pbs sugli orrori di Bucha, sui quali la procura di Kiev sta da tempo conducendo un'inchiesta per «esecuzione di massa». Quattordici minuti di immagini e interviste per ricostruire i crimini di guerra commessi dalle truppe di Vladimir Putin. Ci sono anche le commoventi testimonianze delle famiglie delle 450 persone, tra le quali anche tanti bambini, massacrati e intercettazioni delle forze di Mosca che ammettano di aver «fatto pulizia».

Altro fronte di giornata, quello che riguarda l'Iran. Ieri Teheran, sollecitata dalle proteste di Kiev e dei Paesi occidentali degli ultimi giorni, ha ammesso per voce del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian di aver esportato droni in Russia ma di averlo fatto prima dell'inizio della guerra con l'Ucraina. «Se sarà provato che la Russia ha usato i nostri droni, non resteremo indifferenti sulla questione». «Le conseguenze della «complicità iraniana con Mosca saranno più importanti dei benefici», replica il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko.

E intanto risuona l'allarme lanciato dal capo del comando strategico militare Usa Charles Richard, che alla Cnn ha detto che Pechino «sta sviluppando il suo programma nucleare molto più rapidamente degli Usa», parlando di un «problema a breve termine». «Mentre valuto il nostro livello di deterrenza contro la Cina, la nave sta lentamente affondando -, ha detto l'ammiraglio -. poiché fondamentalmente stanno mettendo in campo le capacità più velocemente di noi». «La Cina è l'unico concorrente con l'intento e sempre più la capacità di sfidare sistematicamente gli Stati Uniti su tutta la linea, militarmente, economicamente, tecnologicamente, diplomaticamente», affermato un altro esperto a Cnn. Secondo il Nuclear Posture Review, Pechino «probabilmente intende possedere almeno mille testate consegnabili entro la fine del decennio».

E sempre a proposito della Cina, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha così difeso il suo viaggio a Pechino appena terminato, che in patria ha suscitato accese polemiche: «Il fatto che il governo cinese, il presidente e io abbiamo potuto affermare che non devono essere usate armi nucleari in questa guerra, solo per questo è valsa la pena di questo viaggio». Contento lui.

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