Aree dismesse, la Fiat di Firenze diventerà la casa dell'arte contemporanea

Palazzo Vecchio annuncia lo stanziamento di 2,8 milioni per il progetto che trasformerà lo storico stabilimento realizzato negli anni Trenta a Novoli in atelier per giovani artisti. Previsti anche un urban centre, un ristorante e una terrazza panoramica

Il grande stabilimento Fiat alla periferia nord di Firenze, dismesso da molti anni, diventerà un polo per l'arte contemporanea. Lo ha annunciato nel corso di un sopralluogo nell'area, l'assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze Elisabetta Meucci.
L'edificio oggetto della trasformazione è costituito dai resti della storica Fiat del capoluogo toscano, con gli spazi che ospitavano la centrale termica sovrastata dalla ciminiera a fasce bianche e rosse che servivano da segnalazione per il vicino aeroporto. Questa parte del complesso era destinata a contenere le due caldaie per la produzione di vapore e quindi energia elettrica. L'insieme dello stabilimento Fiat fu progettato dell'ingegnere torinese Vittorio Bonadè Bottino negli anni Trenta e realizzato tra il 1938 e il 1939.
Ora, grazie a un investimento da 2,8 milioni di euro, sarà avviato il progetto di recupero elaborato dagli architetti del Comune, che costituirà la base dell'intervento vero e proprio, al via entro l'inizio del 2016. Al piano terra sarà realizzato un Urban center, ovvero uno spazio in cui illustrare le trasformazioni della città che derivano dalla nuova pianificazione legata all'approvazione del regolamento urbanistico: l'Urban center consentirà ai cittadini di esaminare l'evoluzione dei cantieri e ottenere tutte le informazioni oggi disponibili in forma frammentata. La parte centrale, che ospita le vecchie caldaie, sarà invece dedicata ai linguaggi del contemporaneo e alle esperienze dei giovani artisti che potranno creare ed esporre le proprie produzioni.
Il secondo livello sarà utilizzato per uno spazio conviviale intorno alla base della ciminiera, con le grandi vetrate che sono parte fondamentale del disegno architettonico della centrale.
Il livello di copertura della centrale rimarrà disponibile come terrazza pubblica verso la città con una visuale unica verso il centro di Firenze. La ciminiera verrà messa in sicurezza, ma il suo aspetto resterà sostanzialmente invariato comprese le fasce bianche e rosse di massima visibilità.


«Finalmente siamo nella condizione di poter riqualificare e valorizzare questa importante struttura - ha detto Meucci - Dopo la firma della convenzione con l'Immobiliare Novoli, infatti, la proprietà dell'immobile passa al Comune e con essa le risorse necessarie per realizzare l'intervento e restituire l'edificio alla città. Una struttura che viene da lontano, un esempio di archeologia industriale che ora potrà essere destinata a diversi usi pubblici, tutti al servizio dei cittadini».

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