Alto, magrissimo, taciturno, con un imperioso naso aquilino, non ispirava simpatia ma fiducia. E' Enrico Mattei, fondatore nel 1953 dell'ENI e figura chiave dell'Italia della Prima Repubblica. Attento alle esigenze dei lavoratori e forte nel combattere la stampa diffamatoria che lo vedeva un "petroliere senza petrolio", Mattei si distinse per una politica molto coinvolgente verso i propri dipendenti che maturarono negli anni un vero e proprio orgoglio "di bandiera".
Politicamente lungimirante e disincantato, Mattei definiva i partiti come taxi: se ne aveva bisogno, faceva un fischio e accorrevano, lui poi li pagava e li congedava.
Una morte misteriosa- morì nel 1962 in un incidente d'aereo la cui natura venne poi definita di natura dolosa- conferma il suo ruolo politico di primo piano nell'Italia di quegli anni.
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