Se qualche coraggioso autore di casa nostra osasse scrivere finalmente il nuovo grande romanzo italiano, potrebbe prendere esempio da Martin Walser. Il quasi novantenne scrittore germanico ha infatti donato al suo Paese quello che è stato salutato come il nuovo grande romanzo tedesco: La cavalcata del sangue (Sugarco, pagg. 362, euro 25; traduzione di Francesco Coppellotti). Walser riesce a evocare tutta la storia recente del proprio Paese, quella meno nobile del nazismo e del Muro di Berlino e quella più felice della ricostruzione. Ma è soprattutto la storia spirituale germanica che respira, fa respirare, ossigena il sangue e fa cavalcare la mente del lettore. Nell'opera vi sono echi del «romanzo di formazione» di Goethe, dell'idealismo magico di Novalis, echi ancora più lontani nel tempo come quelli di Jacob Böhme, di Meister Eckhart, di Johannes Tauler, ovvero i grandi mistici renani. E prima ancora è la leggenda di Parzival, cavaliere del Graal cantato da Wolfram von Eschenbach, che affiora dalle pagine del romanzo. Il protagonista si chiama infatti Percy. Come l'eroe della leggenda graalica è «figlio della vedova» ed è consacrato a una missione, il Percy di Walser sarebbe nato, a sentire la madre, senza il contributo del seme maschile, grazie a una specie di Immacolata Concezione verificatasi nella Germania cupa, divisa dal Muro e ferita dal terrorismo degli anni Settanta. Figura cristica, questo Percy, vagabonda a piedi per il suo Paese, si salva miracolosamente da un incidente automobilistico in una notte di Natale e finisce per fare l'infermiere in un istituto psichiatrico. Lì cura i pazienti recitando brani dei mistici tedeschi e di Swendenborg. Ottiene buoni risultati. Ma un altro dottore della clinica è invece contrario a queste sofisticherie mistiche e sentimentali, preferisce affidarsi solo agli psicofarmaci...
Abbiamo raccontato solo l'inizio del romanzo, quasi l'antefatto, perché la trama si svolge intricata, coinvolgendo molte altre figure e situazioni: una banda di motociclisti nichilisti, un coro che cerca la salvezza nella musica, la Madonna dei Pellegrini di Caravaggio nella chiesa romana di Sant'Agostino e soprattutto un'antica reliquia, un cristallo di rocca che secondo la leggenda conterrebbe una goccia di sangue del Cristo.
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