Uno dei libri più attesi del 2014 è quello del filosofo Roger Scruton. Uscirà ad aprile e nulla si sa di preciso sull'auspicabile edizione italiana. Qualche indiscrezione sui contenuti è trapelata grazie a un'intervista pubblicata sul Foglio. The soul of the word tratta di religione, soprattutto di cristianesimo, e ne lamenta la scomparsa nella società occidentale. Il titolo fa tornare in mente la nota definizione di Marx («la religione è l'anima di un mondo senza cuore»), ma l'intento di Scruton è criticarla. Il problema dunque è l'ateismo montante, il rifiuto del sacro nella decadente società occidentale. Il bisogno di sacro è però talmente insito nell'uomo che, se il divino esce di scena, si finisce per sacralizzare altro. Soprattutto, afferma Scruton, si sacralizza lo stesso laicismo, diventato una religione con dogmi e scomuniche.
Il pensatore britannico poi afferma la superiorità del cristianesimo sulle altre religioni, perché fondato non sul sacrificio cruento del prossimo, come il degenerato islam fondamentalista, ma sull'auto-sacrificio. Argomento, questo, su cui anche René Girard ha scritto diversi tomi. E il nichilismo europeo avrebbe dovuto chiudere tragicamente la sua avventura fra le macerie di Stalingrado, dove si affrontarono i due suoi volti comunista e nazista, mentre invece si è liberato delle pesanti vesti ideologiche, per presentarsi in modo più subdolo. È quello che, ci pare, Scruton intende quando esprime quello che diventerà il concetto più controverso dell'opera: la società secolarizzata si nutre di sacrifici umani con aborto selettivo e alcune pratiche bioetiche. Inoltre il filosofo non risparmia critiche al fideismo darwinista che vuole cancellare ogni differenza fra uomini e animali. L'essere umano, ci ricorda, si pone domande, non accetta il mondo così com'è.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.