Le olimpiadi invernali di Sochi si avvicinano. E dalla vicina e inquieta Cecenia arrivano notizie contrastanti: il presidente Razman Kadyirov fa sapere sul sito del governo ceceno che la Russia sta addestrando un'unità delle forze di sicurezza per combattere i militanti islamici in Siria. L'idea è che in vista dei giochi olimpici il conflitto possa trasferirsi in Russia. D'altra parte il capo islamista ceceno Doku Umarov già in estate aveva invitato i ribelli a darsi da fare per sabotare le olimpiadi di febbraio. Ora il governo ceceno spiega la strategia russa con poche parole. Chiarissime: "Non possiamo stare in silenzio ad ascoltare queste minacce e aspettare che questa piaga inizi a muoversi verso la Russia. Così la polizia e la leadership della repubblica stanno prendendo misure preventive".
Le misure di sicurezza, in vista dell'appuntamento di Sochi, sono state rafforzate ma si teme il contagio: Sochi, sul Mar Nero, non è lontana dalla Cecenia e dall'incandescente regione del Caucaso, teatro di continui scontri, attentati, rappresaglie. In questo clima s'inserisce il dramma siriano. Con la lotta feroce fra il regime di Assad e i ribelli. E cresce il rischio che i diversi conflitti possano in qualche modo collegarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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