In sala giudizi divisi in due. Domingo: "Bel movimento". Ma molti bocciano la regia

Per il soprano "questo è il nuovo linguaggio". Duro il tenore Salsi: "Se non vi piace state a casa"

In sala giudizi divisi in due. Domingo: "Bel movimento". Ma molti bocciano la regia

Dodici minuti di applausi ieri sera per Macbeth, l'opera di Giuseppe Verdi che ha lanciato la stagione della Scala. Immediatamente dopo la chiusura del sipario, il soprano Anna Netrebko ha commentato: «Questa produzione è fantastica. Rappresenta un nuovo linguaggio, è realmente moderna».
Anche il tenore Luca Salsi ha parlato a caldo. «Abbiamo ancora sei recite in cartellone. Per quanto riguarda questa Prima, abbiamo dato il massimo di noi stessi. È uno spettacolo che guarda avanti», ha riassunto prima di commentare i fischi riservati dalla platea al regista Davide Livermore e al suo allestimento molto cinematografico: «Se vogliamo le scene dipinte alla vecchia maniera allora conviene starsene a casa». Teatro pieno, come spesso in questa coda di stagione d'autunno. Ieri sera - però - particolarmente intenso e rigoglioso, certo memore dei 199 giorni di chiusura per pandemia. E denso: anzitutto d'arte. In platea sedevano Placido Domingo, Roberto Bolle, Francesco Vezzoli, Maurizio Cattelan, Emilio Isgrò, Stefano Boeri (Triennale), Alexander Pereira (Maggio di Firenze), James Brandburne (Brera). Dai palchi cascate di fiori: diecimila rose e tremila rami di orchidee, dono di Giorgio Armani che del teatro è socio sostenitore. Foyer sobrio, poche sbavature, niente circo, ma un'elegante sottrazione di contro alla somma di colori e luccichii di precedenti Prime della Scala. Finalmente una Scala milanese.
Sui cantanti, coro, orchestra il parere del pubblico di questa è pressoché unanime. Promosso, e spesso a pieni voti il quartetto di protagonisti, Macbeth di Luca Salsi, Lady Macbeth di Anna Netrebko, Banco di Ildar Abdrazakov, Macduff di Francesco Meli. Sulla regia e scenografia invece i giudizi non convergono. «L'opera è stupenda e l'esecuzione eccellente. Però non provo particolare amore per questo genere di allestimento. In sintesi: non vedo dove stia la sperimentazione», dice Boeri. «Le voci sono bellissime, anche troppo nel caso della Netrebko. Però questo su e giù continuo dell'ascensore, tutti quei movimenti li trovo inutili. Macbeth è interiore, è altro rispetto a questo. Possibile che i registi siano diventati i padroni del melodramma?», lamenta Fedele Confalonieri.
Domingo loda la compagnia di cantanti, «un cast straordinario. Netrebko poi è incredibile, il secondo atto è così difficile e lei lo ha reso alla perfezione, con tante nuances. Sì, anche la regia mi convince. Davide ama la modernità, ci sono tanti movimenti però mi piacciono. E il pubblico sa cosa aspettarsi da lui, e con lui è cresciuto. Poi ci sono persone che gradiscono e altre no».
E di fatto già nel primo atto dal loggione c'è chi tuona «Avete rovinato il Macbeth». Ecco il teatro, con eccessi, picchi e cadute, che ci mancava durante la fase degli streaming.
Brandburne se la cava con un «lo spettacolo è ben equilibrato. La scenografia è molto forte, però funziona solo con artisti di questo calibro, grandi attori e grandi cantanti». Per Bolle «queste regie possono aiutare ad ampliare la platea degli spettatori. Trovo vincente abbinare la maestosità delle scene materiche con i led wall. Stasera poi è una festa, un inno alla Bellezza. Finalmente siamo tornati al 100% della capienza dei teatri. Siamo ripartiti. Noi artisti abbiamo attraversato momenti molto difficili sia da un punto di vista psicologico che fisico».
È «pieno di ottimismo e entusiasmo» il Governatore della Lombardia Attilio Fontana: «Questa prima è la prova che la vaccinazione è fondamentale. Basta anche solo fare un confronto con il 7 dicembre dell'anno scorso».

Macbeth è iniziato alle 18 (con diretta su Rai1), e subito con una richiesta di bis: indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella festeggiato con 5' di applausi. E appunto una richiesta di bis. «Con Mario Draghi e Sergio Mattarella il vento è cambiato» osserva Massimo Perotti, presidente e AD di Sanlorenzo, fra i leader nella nautica. E infine Diana Bracco: «Applausi meritati».

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