Alla Scala la Turandot nella Milano assediata dai black bloc

Piazza blindata. Pisapia: "Lotteremo per la giustizia e democrazia"

Alla Scala la Turandot nella Milano assediata dai black bloc

Milano è messa a ferro e fuoco. Gradualmente si compone la mappa delle devastazioni dei no-Expo. Debutto allarmante, ma con lieto fine nel teatro massimo della città, La Scala.

Alle ore 20 va in scena Turandot. E con essa, inizia la Scala del nuovo corso: quello impresso dal nuovo sovrintendente, Alexander Pereira, e dal direttore d’orchestra, Riccardo Chailly. Che sta dirigendo il capolavoro di Puccini in una Scala da 7 dicembre, per la verità non glamour, ma con le istituzioni che mancavano da tempo. Nel palco incorniciato da rose, gran dispiego di politici: Matteo Renzi con moglie e figlia, il sindaco Giuliano Pisapia, e moglie, il governatore della Lombardia Roberto Maroni, i ministri Dario Franceschini, Stefania Giannini, Maurizio Martina e Andrea Orlando.

Non più sul palco, c’è Giorgio Napolitano in una sala dove domina l’alta finanza, l’alta moda, e un folto contingente di Cinesi sotto la cupola dello sponsor Banko: segnale della tigre asiatica che s’è aggiudicata tre padiglioni, e - a conti fatti - anche il palcoscenico di ieri sera dal momento che Turandot narra la favola di una principessa cinese. In sala ci sono Giovanni Bazoli, Giorgio Squinzi, Bruno Ermolli, Letizia Moratti in total white, Raffaella Curiel in verde smeraldo, Corrado Passera e consorte, Mario Monti e moglie, Carlo Sangalli, Diana Bracco.

Al coro di Turandot, fa eco quello unanime degli spettatori di Turandot, indignati per la guerriglia urbana in giorno che doveva essere di festa. Pisapia in prima linea, “faremo di tutto per individuare chi ha commesso tutto questo e li faremo risarcire. Lotteremo per la giustizia e democrazia”, osserva. La Curiel, “quelle persone vanno punite perché rovinano il lavoro di migliaia di individui”. E Giuseppe Sala, commissario unico di Expo, “capisco le contestazioni. ma non si sa cosa vogliano”.

Monti: “ Come ha detto papa Bergoglio, Expo ha anche la finalità di globalizzare. Ma qui si è andati oltre”.

Bruno Ermolli pensa positivo e vede in “una giornata un premio per due eccellenze: la Scala ed Expo. È la conferma di quello che è questo Paese”

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