La tendenza

«La chiesa è una bottega/ i preti son mercanti/ vendon madonne e santi/ per fare i mille franchi». Diceva così, la vecchia canzone degli anarchici. Il nonno ogni tanto la tirava fuori dal suo repertorio. Ma il nipotino non capiva bene, confondeva i «mille franchi» con gli spiccioli che ogni domenica mattina vedeva finire nel sacchetto del sacrista, durante la messa. Le polemiche (eufemismo) sui «beni secolari» della Chiesa vanno ben oltre la memoria personale, risalgono alla notte dei tempi. Ma come la mettiamo con i «beni spettacolari»? Con lo showbiz assurto a undicesimo comandamento? Qui la vicenda si complica, perché ai «preti» oggi subentrano cineasti, musicisti, ideatori di gadget, belle figliole sculettanti...
Partiamo da una di queste ultime: prima il piacere e poi il dovere. Agli inizi di agosto dell’anno scorso, Lola Ponce, la soubrette argentina, cogliendo al balzo la palla della rottura di un fidanzamento ormai prossimo a condurla all’altare, la butta sul ridere: «Quasi quasi mi faccio suora!». Detto, fatto. Ed eccola, di lì a poco, protagonista di un lavoro teatrale nei panni di Gertrude, la monaca di Monza. «Questa donna mi piace molto perché è passionale», disse Lola mulinando le cosce durante un’autopromozione in tv. La sensualissima guapa ci ha preso gusto, e ora sarà protagonista di una docu-fiction su Raiuno (lunedì 25 aprile, per inciso giorno di Pasquetta...). Ospite del Convento delle Missionarie di Santa Paola a Velletri, pare abbia insegnato alle consorelle le arti del canto e del ballo per un palcoscenico d’eccezione: la Basilica dei S.S. Apostoli a Roma. Sister-act, si chiama. Ma i morbosi nostalgici di certi filmetti anni ’70 si mettano il cuore in pace: tutto sarà all’insegna della spiritualità e del giubilo. Alleluia.
Passando al cinema, il compagno («ex»? «post»? «ma anche»?) Nanni Moretti non è animato dall’ateismo duro e puro del summenzionato nonno. Al contrario, con Habemus papam (nelle sale da domani) brucerà un po’ di incenso laico sulla vicenda di un tale cardinal Melville. Sotto il peso di un cognome impegnativo, oltre che di un incarico troppo gravoso, diventare appunto papa, cioè il numero uno di un’immensa balena bianca, il malcapitato (Michel Piccoli) va in crisi, e deve ricorrere alle cure dello psicanalista dottor Brezzi (Moretti medesimo). Ovvero: come fumarsi il cervello dopo la fumata bianca.
Religiose maliose e pontefici ipotetici a parte, passando alla musica... la musica non cambia. Al contrario, sale di tono, visto che scende in campo in spiritu, pochi giorni prima della sua beatificazione, il Papa più mediatico della storia, Giovanni Paolo II, il quale esordì con una frase choccante: Se sbaglio mi corrigerete. Ebbene, proprio così s’intitola il cd dedicato a Karol Józef Wojtyla. Lo ha realizzato il frate cappuccino Marco Palmerani, quello che cura la rubrica di cucina di Raiuno Quel che passa il convento. Fra gli interpreti, Randy Roberts, figlio di Rocky Roberts, quello di Stasera mi butto, e Marina Occhiena, la biondona dei «Ricchi e Poveri». E a questo punto ci par già di sentire un sottofondo di grasse risate provenire dalle profetiche barbe incolte che sventolano al circolo anarchico Ponte della Ghisolfa. Calma ragazzi, siamo pur sempre in Quaresima, anche se non sembra, e il Venerdì Santo è dietro l’angolo. Per l’occasione, avremo l’esordio in televisione di un altro papa. Il 21, infatti, Benedetto XVI parteciperà su Raiuno allo speciale della trasmissione A sua immagine dal titolo Domande su Gesù. Per la verità un precedente esiste, ed è datato 1942, quando Pio XII fu protagonista di Pastor Angelicus. Ma era un semplice documentario.
Un documentario lo meriterebbe anche la mostra itinerante sul predecessore di Ratzinger. È a bordo di un pullman (anarchici e pidiellini restino seri, Prodi non c’entra) bianco e giallo, i colori della Città del Vaticano. Sta percorrendo tutta la Polonia, e apre ogni domenica, dalle 7 alle 20.

La gente sale e si bea osservando il primo passaporto di Karol, il primo paio di sci di Karol, e insomma tutte le vestigia che scandiscono la sua vita. L’entrata è gratuita. Però all’uscita si possono acquistare libri, puzzle e catechismi a fumetti. Non è più tempo di «madonne e santi» e i «mille franchi» se li è mangiati l’euro.

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