Nel 2011 giunse sugli schermi il film Cowboys & Aliens, basato sul romanzo a fumetti di Scott Mitchell Rosenberg con i disegni di Luciano Lima del 2006. Si svolge nell'Arizona del 1873, mescolando l'ambientazione western al classico tema fantascientifico dell'extraterrestre sceso sulla Terra. Era una novità? Affatto, 46 anni prima un classico del fumetto italiano di avventura, Tex, aveva descritto l'incontro del ranger con un extraterrestre. Ci riferiamo a Tradimento e La rivolta del '65 dove un alieno umanoide dalla pelle squamosa sfrutta gli apaches per scavare in una miniera di materiale radioattivo per lui indispensabile.
Ma Tex Willer ha avuto altri strani, singolari e spesso pericolosi «incontri ravvicinati» con esseri di ogni tipo. Creato da Gian Luigi Bonelli e disegnato da Aurelio Galeppini (Galep), Tex esordì in edicola nel settembre 1948. Da allora, ininterrottamente si sono susseguiti circa 620 fascicoli che nel momento di maggior diffusione hanno raggiunto la tiratura mensile di 800mila copie (oggi è sempre alla inimmaginabile quota di 400mila), via via sceneggiato da Sergio Bonelli figlio di Gian Luigi, Nizzi e Boselli tra i molti e disegnato dopo Galep da altri grandi come Villa (sue tutte le copertine), Fusco, Ticci, Nicolò ecc.
Parrebbe quasi una contraddizione in termini che un storia di cow boy e indiani possa contenere elementi fantastici, orrorifici e fantascientifici. Invece almeno un terzo delle avventure di Tex hanno questo risvolto «non realistico». Lo ha notato uno specialista come Antonio Tentori, scrittore e sceneggiatore il quale, dopo essersi occupato di Dylan Dog e Zagor, adesso ci offre un manuale alternativo della saga in Fantastico Tex (Kawama Editoriale, pagg. 170, euro 12) in cui si dimostra che almeno 210 albi sono contaminati da fantastico & affini. Del resto l'arcinemico storico di Tex, il negromante bianco Mefisto, appare sin dai fascicoli 3 e 4, con Fuorilegge e L'eroe del Messico (1948). Si aggiungerà poi il figlio Yama che succede al padre in Il figlio di Mefisto (1971) dopo che il negromante apparentemente muore nel suo castello bombardato dall'esercito americano in La carovana dell'oro (1968), salvo poi resuscitare in Mefisto! (2002).
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