«Il danno alle vetrine è superiore al bottino»

L'ultimo colpo è andato a segno l'altra notte nella zona di Carignano in via Bixio. Ma l'incubo dei farmacisti a Genova dura ormai da un mese, con 28 farmacie bersagliate dai furti di una gang specializzata che agisce sempre con la stessa tecnica: spaccare le vetrine a bordo di uno scooter o di un furgone, ripulire completamente i registratori di cassa, prima di darsi alla fuga. L'escalation di colpi ha fatto scattare l'allarme rosso nella categoria, che mai come ora si sente nel mirino. «Siamo preoccupati - ammette Mario Bonanni, titolare dell'omonimo negozio a due passi da quello depredato martedì notte -. Proprio una settimana fa i carabinieri sono venuti qui a controllare la situazione e a chiederci se andava tutto bene. La cosa paradossale è che il danno arrecato alle vetrine è sempre superiore al furto. Ma per riparare una serranda occorrono anche 10 mila euro, e non è possibile farlo da un giorno all'altro. Speriamo bene». Cinquanta metri più in là il titolare della farmacia San Giacomo porta sul volto i segni di una notte insonne: «Mi hanno chiamato le forze dell'ordine all'una e mezza per avvertirmi del furto. Si sono portati via due cassetti con l'incasso dell'intera giornata. Credo che la nostra sia la prima farmacia colpita in centro».
Fino all'altro ieri in effetti i ladri avevano imperversato nel ponente, con rare scorribande dall'altra parte della città. In uno di questi casi, però, ai soliti ignoti è andata buca. È successo nella notte tra il 7 e l'8 dicembre in via Redipuglia a Quarto. «Hanno quasi divelto i cancelli - racconta il figlio del proprietario dell'Arte farmaceutica - forzando la serratura con un piede di porco. L'indomani per entrare in negozio abbiamo dovuto chiamare il fabbro, ma per fortuna non sono riusciti nell'impresa». È andata peggio al titolare della farmacia Santa Zita della Foce, mercoledì scorso. Un uomo a bordo di una moto ha cercato più volte di sfondare la vetrina, finchè all'ennesimo colpo la struttura ha ceduto. «Si è portato via - racconta il proprietario - il registratore di cassa con 180 euro, che avevo lasciato come fondo cassa. Ora metterò le saracinesche esterne, ma mi chiedo che cosa pensano di trovare all'interno di una farmacia questi balordi? Certo che ormai non dormiamo più tranquilli». La paura è il prezzo più alto da pagare all'escalation di furti messi a segno nell'ultimo mese in 28 farmacie della città. Come conferma Giovanni Ribaldone, consigliere provinciale di Federfarma: «Ci spaventa molto l'incredibile numero di colpi registrati da novembre ad oggi. Lunedì e martedì scorso siamo stati ricevuti da prefetto e questore per analizzare la situazione e vedere come porvi rimedio. Ci è stato detto che i furti denunciati erano 9, invece siamo arrivati a 28, quasi il 10 per cento delle farmacie genovesi...». Per Ribaldone «ormai siamo tutti a rischio. E dire che chi commette questi colpi si porta a casa un bottino spesso ridicolo, avendo quasi tutti noi installato i sistemi di sicurezza». Ben peggiori sono i danni alle cose, cioè a vetrine e serrande, «che creano un disagio terribile al servizio, costringendoci a lavorare con una marea di calcinacci per terra. Il tutto a discapito dei clienti. E ora che arrivano le feste di Natale con molte farmacie chiuse c'è da temere il peggio».
Qualcuno si sta già attrezzando e ha deciso di seguire i consigli del prefetto: «Ci hanno chiesto di lasciare aperto il cassetto con il solo fondo cassa, prima di chiudere il negozio e noi lo faremo», rivelano alla farmacia Caprera.

Mentre alla San Giorgio di via De Gaspari i blitz di questi giorni ricordano quelli del lontano 1998. «Ma allora - raccontano i due soci Cerruti e Tavilla - oltre a rubare l'incasso i ladri svuotavano completamente le farmacie». Non è una grande consolazione.

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