«Davide» Zara contro il «Golia» dell’Ulivo

«Cari Amici, vi scrivo...»: parte da qui la lettera aperta di Stefano Zara «agli iscritti ai partiti che si riconoscono nell’Ulivo». Ma, se il candidato numero 3 alle primarie del centrosinistra (rigorosamente in ordine cronologico di presentazione) si decide a prendere carta e computer per rivolgersi ai «suoi», vuol dire che c’è qualcosa che non va, all’interno della gioiosa - negli ultimi mesi un po’ meno - macchina da guerra del centrosinistra. E difatti Zara, cui tutto magari si può rimproverare fuorché la coerenza e l’onestà intellettuale, si accorge - si direbbe: finalmente - che «qualcuno tende a contrappormi ai partiti». Candido, l’ex presidente degli industriali spiega il proprio disagio di questi giorni, «davanti a manifesti e proclami firmati da uno, due, nove simboli a sostegno di un candidato». Che ovviamente non è lui, «candidato solitario, apparentemente senza partiti», ma è qualcun altro, o forse qualcun’altra.

Per questo - aggiunge Zara, che dev’essersi accorto un po’ in ritardo che gli stanno confezionando un pacco coi fiocchi abbellito da tante ghiande di Quercia e una Margherita - «trovo sbagliato il sistema, anche perché non riesco a identificare alcun avversario». Eppure anche il buon Stefano, santo subito, qualche dubbio ce l’ha: (...)

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