Nato, l'Italia vuole rifarsi sull'inviato al Sud. Meloni a muso duro contro Stoltenberg

Tajani: "Avevamo proposto tre funzionari". La partita si riaprirà con le nomine decise da Rutte

Nato, l'Italia vuole rifarsi sull'inviato al Sud. Meloni a muso duro contro Stoltenberg
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«Abbiamo proposto i nomi di tre funzionari civili, italiani, della Nato» conferma al Giornale, il ministro egli Esteri Antono Tajani, che ieri è tornato sullo sgarbo del segretario generale uscente dell'Alleanza, Jens Stoltenberg. Il rappresentante della Nato ha nominato come inviato speciale per il fianco Sud, che interessa al nostro paese, uno dei suoi vice, già oberato da incarichi, lo spagnolo Javier Colomina. «Una scelta che riguarda un inviato personale del segretario generale - ha dichiarato Tajani a margine del Consiglio Affari Esteri europeo a Bruxelles - Mi auguro che la scelta del prossimo segretario generale sia più equilibrata e più rispettosa anche delle richieste italiane». Da Roma sono stati proposti tre nomi di funzionari civili della Nato bocciati da Stoltenberg, ma che verranno riproposti al suo successore, già designato per ottobre, l'ex premier olandese Mark Rutte, che ha un buon rapporto con Giorgia Meloni.

La stessa premier, a margine della riunione della Comunità Politica Europea di giovedì scorso, in Inghilterra, ha affrontato a muso duro Stoltenberg sulla nomina sgambetto all'Italia. «Ha espresso tutto il suo disappunto - conferma una fonte del Giornale - soprattutto perché ne aveva parlato con il segretario generale durante la sua visita a Roma in maggio».

La premier ha sempre sottolineato che l'Italia non può affrontare da sola le sfide del fianco Sud.

«È stata una nomina, a fine mandato, di Stoltenberg ex leader del partito laburista norvegese» ha spiegato Tajani al Giornale. Anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva accusato il segretario generale della Nato in carica di aver perso il suo ruolo super partes. Non a caso la nomina fiduciaria, «ad personam», è caduta sul diplomatico spagnolo Colomina considerato vicino al premier socialista di Madrid, Pedro Sanchez. Evidente la scelta «politica» contro l'Italia guidata dal governo Meloni. «Vedremo se Rutte confermerà la nomina. Noi torneremo alla carica» dichiara Tajani. Difficile che il nuovo rappresentante olandese della Nato tenga al suo posto e soprattutto con gli stessi incarichi, Colomina, uno dei vicesegretari del predecessore con deleghe importanti.

L'Olanda, come fa notare la rivista on line Analisi Difesa, «tra ottobre e dicembre di quest'anno esprimerà le due cariche più importanti della Nato, segretario generale e capo del Comitato Militare con l'ammiraglio Rob Bauer». A gennaio 2025 Bauer verrà sostituito dall'attuale capo di stato maggiore della Difesa italiano, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

Stoltenberg non solo ha dimostrato partigianeria con Colomina, ma ha messo a segno una serie di nomine interne senza concorso, che stridono come metodo e tempistica. La Nato non ha mai voluto sentire le ragioni dell'Italia per il fianco Sud, nonostante gran parte dell'instabilità sia derivata da dannosi interventi di alleati europei come i francesi in Libia.

Nel 2016 venne istituito a Napoli il NATO Strategic Direction-South HUB, «concepito per aumentare

la comprensione da parte dell'Alleanza atlantica. delle dinamiche regionali del Nord Africa, del Medio Oriente, del Sahel, del Sub-Sahara e delle aree adiacenti». Analisi Difesa lo definisce «poco più di un centro studi».

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