Nostro inviato a Firenze
“Dire che il ciclo di Spalletti alla Roma è finito significa fare un’analisi superficiale della nostra crisi: l’allenatore ha più meriti di quelli che si ricordano ora. La colpa se in questo momento le cose alla Roma non vanno non è solo sua, ma di tutti noi”. Dal ritiro della Nazionale, Daniele De Rossi prende le difese del tecnico giallorosso e soprattutto si erge a leader della sua squadra, oltre che della Nazionale della quale sarà regista titolare per l’assenza di Pirlo nelle prossime due partite a causa di un infortunio.
“Non è giusto dire che ci sono degli eroi di Roma tra i giocatori – ha aggiunto De Rossi -. Non facciamo ora il discorso che, senza Totti in campo, sia io a dover prendere per mano la squadra. E dico questo non per scansare responsabilità, ma perché non è giusto nei confronti dei miei compagni. Il mio amore per la Roma nasce prima di aver cominciato a giocare in questa squadra, e lontano da questa squadra io non mi ci vedo: non sarei altrettanto felice a giocare con un’altra maglia, che la Roma compri o non compri campioni. Perché io gioco per la Roma, non per la società. Ma l’amore non mi acceca e non mi impedisce di dire che la Roma ha dei problemi”.
In azzurro De Rossi riparte dalla doppietta alla Georgia il 10 settembre scorso: “Spero di continuare su quella falsariga, almeno per quanto riguarda i risultati. Sulle prestazioni tutta la squadra è consapevole che c’è ancora da migliorare.
Ci aspettano due partite importanti, Bulgaria e Montenegro hanno giocatori protagonisti nei migliori campionati europei. E stavolta vincere non ci basta, vogliamo anche un calcio migliore rispetto a quello mostrato nelle ultime due partite”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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