Franco Sala
Una trottolina di soli dieci mesi, abbandonata nel reparto di pediatria dellospedale di Desio. Denutrita, con diverse ecchimosi sul corpicino, un morso sul braccio, una ciste che le comprimeva lorecchio: continuava a piangere. Adesso, Martina la chiameremo così, sta bene, ha davanti unesistenza difficile ma almeno potrà giocare, sognare e forse avere tutte le cose che rendono bella la vita di una bimba che deve avere pensieri colorati di aria e di sole: le bambole, i giochi, lorsacchiotto di peluche.
Quindici giorni fa la piccina, nomade, arriva in reparto accompagnata da due ragazze minorenni, affermano che è la nipote. La consegnano nelle mani di uninfermiera e scompaiono. Forse sono prese dal rimorso, pensano che qualcuno debba fare qualcosa per lei. Soffre, si lamenta, non interagisce: magari è stata spesso maltrattata. Che coraggio.
Scatta la solidarietà, medici, infermieri e volontari si danno un gran da fare, Martina ha bisogno di cure eppure quello di cui ha più bisogno è tanto amore e molto affetto, parecchie tenerezze. Nessuno si tira indietro. «Labbiamo ricoverata immediatamente racconta Roberto Besana il primario era stata certamente trascurata, denutrita, piangeva continuamente. Labbiamo sottoposta anche ad un piccolo intervento chirurgico per asportarle un grumo di sangue che le comprimeva il condotto uditivo». In molti le hanno portato vestitini, giocattoli, le sono stati vicini. La vicenda ha toccato il cuore di parecchia gente. «Quindi - prosegue il primario ci siamo premurati di informare il Tribunale di Monza, che ha nominato tutore della bimba il sindaco. Infatti, quando abbiamo cercato di chiedere alle ragazze che lhanno accompagnata in reparto, non abbiamo ottenuto risposte. Anzi sono sparite. Ci hanno assicurato che la mamma era a Roma ed un mese prima aveva messo al mondo unaltra creatura». Adesso Martina si è completamente ripresa sia clinicamente sia psicologicamente: un caso di buona sanità in un ospedale della Lombardia a testimoniare che la buona sanità esiste.
Giampiero Mariani, il sindaco parla con un pizzico di commozione: «Mi sono trovato di fronte ad un caso toccante.
Ovviamente ci siamo dati da fare immediatamente anche attraverso i nostri servizi sociali. Pensavo di poterla affidare a qualche famiglia ma il Giudice mi ha spiegato che al momento non è possibile. Con immenso dispiacere ho dovuto inviarla ad un istituto di tutela per minori». Giampiero Mariani, confida anche un suo rammarico personale. «Ne ho parlato con mia moglie, se avessi avuto qualche anno meno avrei cercato di tenerla a casa con me. Sono andato allospedale a trovarla quasi tutti i giorni, spesso lho presa in braccio, mi sono davvero affezionato.
Intanto la magistratura sta indagando per capire chi, e con quale cinico coraggio, può aver maltrattato con tanta vigliaccheria una piccina che il prossimo venti dicembre compie il suo primo anno.
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