Dietro il Nobel a Vargas Llosa spunta il mistero del falso Gabo

«Cuentas iguales». Cioè «pari e patta». Adesso i due ex amici hanno pareggiato i conti: un Nobel a testa. Gabriel se lo portò a casa nell’82, Mario due giorni fa. Quale occasione migliore, per rappacificarsi una volta per tutte? Pareva che così fosse. Pareva, appunto, perché il messaggio contenente quelle due parole, cuentas iguales, e indirizzato tramite Twitter a Vargas Llosa dall’account ElGabo non era del Gabo universalmente noto, cioè Gabriel García Márquez, ma di un burlone che (soltanto ieri lo si è appreso) da tre anni nasconde la propria identità sotto la maschera dell’autore di Cent’anni di solitudine.
È stato Jaime Abello, il presidente della «Fondazione del nuovo giornalismo ibero-americano», considerato il braccio destro dello scrittore colombiano, a far tramontare l’idillio poche ore dopo il suo sorgere. «García Márquez non possiede un account su Twitter», ha fatto sapere su quel social forum Abello. Che poi ha rincarato la dose: «Quel tale ElGabo stavolta ha superato i limiti». Insomma, altro che pace: fra Gabriel e Mario la guerra fredda continua.
Peccato, perché giovedì Mario, cullandosi sulla cresta dell’onda emotiva, aveva creduto alla genuinità delle ermetiche felicitazioni dell’avversario: «Lo ringrazio», aveva risposto durante una conferenza stampa New York a chi gli riportava la notizia di quell’abbozzo di riavvicinamento.
Invece no. Evidentemente il Gabo vero non ha ancora assorbito la botta subita il 13 febbraio del 1976 da Mario il quale, in un cinema di Città del Messico, gli diede un pugno in faccia. A ben 31 anni dal litigio (fra l’altro sorto non per motivi di natura politica, ma per un semplice scambio di idee a proposito di una donna...), nel 2007 il fotografo Rodrigo Moya, incaricato da García Márquez il giorno dopo il fattaccio di immortalare il suo occhio pesto, diffuse le due foto che «inchiodavano» il peruviano alle sue responsabilità.
Ma ora tutto ciò passa in secondo piano. Ora la domanda che tutti si pongono è: chi è il falso Gabo? Chi è il mister X che da tre anni si spaccia per il Nobel dell’82? Non certo uno sprovveduto, visto che si è permesso, fra l’altro, di fornire anticipazioni sui libri del suo «omonimo» truffato.

E se fosse proprio questa la vendetta del Gabo originale? Se avesse colto al balzo la palla lanciatagli dall’Accademia svedese per scagliarla sul faccione sorridente dell’esterrefatto Mario? Non sarebbe un curioso caso di realismo magico?

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