Un nuovo metodo di rilevamento in grado di identificare i sottomarini nemici in azione, anche i più furtivi. In Cina i ricercatori della Northwestern Polytechnical University (NPU) di Xian stanno perfezionando una tecnologia in grado di rilevare e tracciare le scie magnetiche. In caso di fumata bianca si tratterebbe di una svolta che potrebbe rendere obsoleti i mezzi stealth statunitensi in un ipotetico scenario di guerra a Taiwan. Il team, guidato dal professor Wang Honglei, ha scoperto che i campi magnetici generati dalle scie dei sottomarini, come la classe US Seawolf, possono essere rilevati utilizzando magnetometri aviotrasportati. In che modo? Questa tecnica, potenzialmente rivoluzionaria, sfrutta le interazioni magnetiche tra gli ioni dell'acqua di mare disturbati dal movimento del sottomarino e il campo geomagnetico della Terra.
A caccia di sottomarini
Lo studio del team di ricerca è stato pubblicato sul Journal of Harbin Engineering University. Fattori come velocità, profondità e dimensioni del sottomarino influenzano l'intensità delle citate firme magnetiche. Non solo: a differenza dei tradizionali metodi di rilevamento acustico, le scie magnetiche non possono essere silenziate e lasciano una traccia persistente. Come ha evidenziato il portale Asia Times, mentre la Cina integra il tracciamento magnetico nella sua "rete" di tecnologie di rilevamento con nuovi strumenti, da qui ai prossimi anni la guerra navale sottomarina potrebbe assistere a cambiamenti rilevanti.
Il motivo è presto detto: la rapida evoluzione delle tecnologie di rilevamento dei sottomarini minaccia la tradizionale furtività e l'utilità strategica dei sottomarini. E questo, a sua volta, potrebbe richiedere innovazioni nella progettazione dei sottomarini, nelle contromisure e nelle strategie operative per mantenere la loro rilevanza nei conflitti futuri. Gli ambienti in acque poco profonde, come lo Stretto di Taiwan, riducono poi l'efficacia dei tradizionali sistemi sonar, mentre tecnologie come il rilevamento delle anomalie magnetiche (MAD) introducono nuove capacità di rilevamento e limitazioni che complicano il tracciamento dei sottomarini.
Implicazioni sullo Stretto di Taiwan
Il rilevamento magnetico, ha scritto il quotidiano SCMP, offre diversi vantaggi rispetto al sonar in contesti come il citato Stretto di Taiwan, che non è profondo più di 150 metri. Del resto le profondità ridotte fanno diminuire l'efficacia del sonar a bassa frequenza a causa dell'assenza di diffusione sferica del suono, che porta alla canalizzazione del suono. E ancora: i sistemi sonar trainati incontrano difficoltà nel rilevamento passivo, perché le lunghe lunghezze d'onda dei suoni a bassa frequenza hanno difficoltà a propagarsi in acque poco profonde.
In generale, il sistema di sorveglianza sottomarina cinese nel Mar Cinese Meridionale sfida e minaccia le operazioni sottomarine statunitensi e ha importanti implicazioni strategiche per la sicurezza regionale e la deterrenza nucleare. A livello strategico, le nuove tecnologie cinesi di rilevamento dei sottomarini possono contribuire a rendere l'intera area marittima un bastione protetto per i suoi sottomarini lanciamissili balistici nucleari (SSBN), che garantiscono una capacità di secondo attacco nucleare sicura.
Da questo punto di vista ricordiamo il report del 2016 della National Maritime Foundation, secondo cui la Cina avrebbe costruito una “Grande Muraglia subacquea” (UGW), ovvero una rete
completa di sensori sottomarini nel Mar Cinese Meridionale che combinerebbe sensori, sonar, veicoli sottomarini senza pilota e navi di superficie per monitorare in tempo reale le attività sia di superficie che subacquee.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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