Cina, Russia e Iran muovono le navi da guerra: il segnale all'Occidente

Sono iniziate le esercitazioni militari congiunte di Russia, Cina e Iran nel golfo di Oman. Cos'è e quali mezzi prendono parte alla Marine Security Belt 2024

Cina, Russia e Iran muovono le navi da guerra: il segnale all'Occidente
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Le Marine di Russia, Cina e Iran hanno inaugurato una sessione di esercitazioni militari congiunte nel Golfo di Oman. Marine Security Belt 2024 ha preso il via poche ore fa e andrà avanti quasi tutta la settimana, in un contesto di tensioni regionali con la guerra a Gaza e gli attacchi nel Mar Rosso da parte dei ribelli yemeniti Houthi. Le navi da guerra chiamate in causa effettueranno manovre coordinate e spareranno a bersagli di superficie e aerei, oltre a compiere esercizi per simulare la liberazione di una nave catturata dai pirati. L'obiettivo principale delle esercitazioni coincide con quello di garantire la sicurezza delle attività economiche marittime, hanno spiegato i partecipanti.

Le esercitazioni marittime di Russia, Cina e Iran

I tre Paesi, che condividono il desiderio di contrastare l'egemonia statunitense, avevano già organizzato esercitazioni congiunte nella regione lo scorso marzo. Il ministero della Difesa russo ha spiegato che "in totale, sono coinvolte nelle manovre più di venti navi, imbarcazioni di supporto e navi da combattimento della marina russa, della marina iraniana e di quella cinese. Sono ampiamente utilizzati anche gli elicotteri dell'aviazione navale". La Russia è rappresentata dall'incrociatore missilistico Varyag e dalla fregata Marshal Shaposhnikov. Il distaccamento di navi della flotta russa del Pacifico è arrivato nelle corse nel porto iraniano di Chabahar (sud-est), hanno riferito i media statali russi.

Il ministero della Difesa cinese ha invece fatto sapere che Pechino invierà il cacciatorpediniere missilistico Urumqi, la fregata missilistica Linyi e la nave da rifornimento Dongpinghu, ha dichiarato il dicastero in occasione del primo giorno di esercitazioni, che si concluderanno il prossimo venerdì. I mezzi in questione fanno parte della 45a task force di scorta navale di Pechino, di stanza da ottobre proprio nel Golfo di Aden, nell'Oceano Indiano. Il gruppo ha completato i compiti di scorta per 72 navi cinesi e straniere e ha fornito sicurezza a 14 navi mercantili in transito prima di trasferire il suo ruolo alla 46a task force di scorta navale.

I media statali iraniani, nel frattempo, hanno riferito che l'obiettivo dell'esercitazione consiste, tra gli altri, nel rafforzare "la sicurezza del commercio marittimo internazionale, combattendo la pirateria e il terrorismo marittimo". Ricordiamo che le manovre avvengono mentre una coalizione navale guidata dagli Stati Uniti sta operando nelle acque del Mar Rosso dal dicembre 2023 cercando di contrastare gli attacchi degli Houthi.

Manovre congiunte

È la seconda volta che la Cina conduce esercitazioni congiunte nell’Oceano Indiano dallo scoppio della guerra a Gaza. Nel Mar Arabico, a novembre, Pechino ha condotto esercitazioni con il Pakistan coinvolgendo il cacciatorpediniere lanciamissili Zibo. Il quotidiano cinese Global Times scriveva che si trattava della "più grande esercitazione mai tenuta" tra i due Paesi. In ogni caso il Dragone, che staziona le sue navi da guerra in una base navale a Gibuti, vicino al Mar Rosso, non ha condannato ufficialmente gli attacchi degli Houthi, anche se secondo Reuters avrebbe ha esortato Teheran a frenare gli attacchi dei ribelli yemeniti nell'area marittima.

Per quanto riguarda la Marine Security Belt 2024, i rappresentanti delle marine di Pakistan, Kazakistan, Azerbaigian, Oman, India e Sud Africa fungeranno da osservatori. L’esercitazione navale tripartita, ha fatto notare il South China Morning Post, arriva un anno dopo che la Marine Security Belt 2023 prevedeva un’esercitazione di cinque giorni tra Cina, Russia e Iran nel Mar Arabico.

A quell'operazione hanno preso parte il cacciatorpediniere cinese Nanning della flotta del Mare del Sud, la fregata leggera iraniana Jamaran e la fregata russa Admiral Gorshkov. Adesso i riflettori sono puntati sulla nuova "edizione" della manovra congiunta.

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