Los Angeles - Messe di nomination, 12 inclusa quella per miglior film, per Il discorso del re, il kolossal sulla figura di Giorgio VI ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e interpretato da un indimenticabile Colin Firth (trailer). Nel palmares segue il remake western True grit con dieci nomination mentre l’ormai cult di fantascienza Inception di Cristopher Nolane e The social network hanno ricevuto 8 nomination a testa. I vincitori saranno annunciati ad Hollywood il 27 febbraio.
Il kolossal su Giorgio VI Il discorso del re di Tom Hooper è un affresco dell’Inghilterra alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale. Dopo aver raccontato la storia della rivoluzione americana (una mini-serie di nove ore), Tom Hooper passa sul vecchio continente e racconta la storia vera del duca di York, figlio secondogenito dell’energico Giorgio V, afflitto dalla balbuzie che gli provoca un forte senso d’inferiorità nei confronti dello spigliato fratello maggiore David. Il duca di York, Bertie, interpretato da Colin Firth, è infatti afflitto dall’infanzia da una grave forma di balbuzie che gli aliena la considerazione del padre, il favore della corte e l’affetto del popolo inglese. Il duca è costretto suo malgrado a parlare in pubblico e ai microfoni della radio. Per far ciò deve rieducare la balbuzie e si affida alle cure non convenzionali di Lionel Logue, logopedista di origine australiana interpretato da Geoffrey Rush. Bertie scalzerà il fratello e salirà al trono col nome di Giorgio VI e troverà la corretta fonazione dentro il suo discorso più famoso, quello che ispirerà la sua nazione guidandola contro la Germania nazista. Il discorso del re mette in relazione il profilo biografico del dica di York con un contesto storico drammatico all’interno dell’Europa dei totalitarismi, prossima alla catastrofica guerra scatenata da Adolf Hitler. Il film ha incassato finora negli Usa poco meno di 60 milioni di dollari.
Il ritorno del Grinta Torna sul grande schermo dopo oltre 40 anni il pistolero reso celebre da John Wayne, Il grinta. I Fratelli Joel ed Ethan Coen dirigono un adattamento più fedele per il cinema del romanzo di Charles Portis rispetto al precedente del 1969 interpretato da un John Wayne che vinse l’Oscar per il miglior attore protagonista. In questa nuova versione l’ubriaco e testardo Rooster Cogburn ha il volto di Jeff Bridges (che sembra il Grande Lebowsky nel far west). Matt Damon interpreta La Boeuf, l’uomo della legge di Campbell che con Cogburn e la quattordicenne Mattie Ross si mette sulle tracce di Tom Chaney (Josh Brolin), l’uomo che ha ucciso il padre della ragazza nel territorio indiano. La ragazzina assume Reuben "Rooster" Cogburn, gran pistolero ma anche forte bevitore per aiutarla a rintracciare Chaney. Il ranger del Texas La Boeuf si unisce a Ross e a Cogburn creando un improbabile trio sulle tracce di Chaney. La pellicola, girata, in New Mexico e in Texas, ha incassato al box office Usa 139 milioni di dollari.
LE NOMINATION AGLI OSCAR
Miglior film: The Social
Network, The King’s Speech, Black Swan, The Fighter, Toy Story 3, Il Grinta, 127 Hours, Inception, I ragazzi stanno bene, Winter’s Bone;
Miglior attore protagonista: Colin Firth,
Javier Bardden, Jeff Bridges, Jesse Eisenberg e James
Franco;
Miglior attrice protagonista:
Natalie Portman, Nicole Kidman, Annette Benning, Jennifer
Lawrence e Michelle Williams;
Migliori attori non protagonisti: Christian Bale, John Hawkes, Jeremy Renner, Mark Ruffalo, Geoffrey Rush;
Migliori attrici non protagoniste: Amy Adams, Helena Bonham Carter, Melissa Leo, Hailee Steinfeld,
Sceneggiature originali: Another Year, The Fighter, Inception, I ragazzi stanno bene, Il discorso del re;
Sceneggiature non originali: 127 Hours, Social Network, Toy Story 3, Il Grinta, Winter’s Bone;
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