Il dolce Vallese dove s'intrecciano storia, paesaggi e spiritualità

Il dolce Vallese dove s'intrecciano storia, paesaggi e spiritualità

E' ormai buio sul colle Mont-Joux, nel Vallese, a 2473 metri d' altitudine. La temperatura sfiora i meno 20. Una figura scura s'intravede tra le rocce. Si destreggia veloce, sci ai piedi. S'avvicina. E la sorpresa è autentica. Sotto la giacca a vento c'è una croce: è uno dei canonici dell'Ospizio del Gran San Bernardo. Dal 30 ottobre fino al primo giugno la strada che porta al passo e che segna il confine tra Svizzera e Italia è chiusa per la neve. L'accesso alle automobili è interdetto. Si sale solo a piedi.
«Per secoli i canonici uscivano quotidianamente dai loro rifugi» racconta padre Raphael. «Per soccorrere i pellegrini che varcavano le Alpi e guidarli verso casa, verso la salvezza». Il sorriso è luminoso ma l'asprezza dei modi è quella di chi è abituato a vivere tra le montagne. «Il nostro Ospizio è stato fondato mille anni fa, nel 1050 da Bernardo, arcidiacono di Aosta, poi divenuto Santo». Una tradizione di generosità ed accoglienza che ancora si perpetua. Per secoli la congregazione ha soccorso viandanti e pellegrini che s'avventuravano lungo la via Francigena. E ancora oggi i canonici, insieme ad un piccolo gruppo di volontari, accolgono i visitatori. L'ospitalità è riservata a coloro che giungono al passo a piedi, in bicicletta o sugli sci. Turisti, alpinisti, curiosi, persone in cerca di una spiritualità più vera d'ogni nazionalità e religione. In tanti s'inerpicano su questi alpeggi per l'insopprimibile bisogno che ogni uomo ha di ritrovar sé stesso. E di confrontarsi con qualcosa di più grande. Così molti all'albergo preferiscono l'Ospizio. Per qualche giorno, per qualche mese. O semplicemente per una notte. Il refettorio è comune, i dormitori confortevoli. Nella cappella la sera si recita Compieta secondo la liturgia delle Ore che dà il ritmo alla giornata del cristiano. E credenti e non credenti lassù si rasserenano. La porta d'ingresso dell'Ospizio è sempre aperta, per tutti, di giorno e di notte.
Ghiacciai eterni, cime innevate, laghi alpini e immensi specchi d'acqua, cascate, torrenti, fiumi, sorgenti. Non a caso il 2012 è stato celebrato dalla Confederazione elvetica come l'anno dell'acqua. Ed il «dolce» Vallese è la regione che vanta le più vaste riserve idriche del Paese. E qualche altro primato: la Punta Dufour, per esempio, 4634 metri d'altezza, la montagna più alta della Svizzera, e il ghiacciaio più lungo, l'Aletscgletscher, 23 chilometri. Qui anche l'escursionismo incontra la storia. Si può passeggiare accanto ai «bisses», i canali d'irrigazione che portavano acqua alle zone più basse e meno piovose. Fino a cent'anni fa queste ingegnose opere architettoniche - una rete lunga 1800 chilometri e costruita anche in luoghi impervi, lungo dorsali e strade ferrate - permettevano un'agricoltura rigogliosa. Proprio in questa regione crescono cinquanta dei cento vitigni svizzeri.
L'acqua fin dall'epoca romana è stata risorsa preziosa ma anche fonte di benessere e piacere. Fino a «trasformarsi in oro». L'oro di Leukerbad, 65 sorgenti termali. Ogni giorno 4 milioni di litri d'acqua sgorgano a 51 gradi. Leukerbad offre piscine, impianti termali pubblici e privati, un bagno romano-irlandese ed ogni sorta di gioco acquatico: c'è solo l'imbarazzo della scelta. La proposta più romantica però è la prima colazione a base di champagne servita in acqua nel Burgerbad Therme su vassoi galleggianti (www.leukerbad.ch). E poi una giornata in quota dove s'arriva con la funivia Gemmi, appena riaperta, dalla quale si gode di un bellissimo panorama.
Un'esperienza insolita è invece una gita nel vicino lago sotterraneo di St-Leonard. Un mondo incantato, all'interno di una grotta. L'acqua gelida è cristallina, luci ed ombre ballano sulla volta e sulle stalattiti circostanti. Un'ora di magia. Dai barconi è anche possibile ascoltare concerti di musica classica (www.lac-souterrain.com). E se avete voglia di un pomeriggio diverso non perdetevi i combattimenti tra mucche che nel Vallese si svolgono tutto l'anno. (www.vallese.ch; tel +41 (0) 273273570).
Per viaggiare senza problemi lo Swiss Pass offre un biglietto all-in-one di durata varia che consente ai turisti un numero illimitato di corse in treno, autobus e battello (comprese le tratte panoramiche come il Glacier Express, la GoldenPass Line e il Guglielmo Tell Express) per una rete di 26 mila chilometri.

Fino al 30 novembre è valida la promozione 2x1 su tutti i biglietti da 4 giorni. Due persone possono utilizzare treni, autobus e battelli al prezzo di un pass (188 euro). Info: www.MySwitzerland.com. Numero verde 80010020030.

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