Domenica In, tutti ottimisti soltanto Mara resta scettica

Del Noce: «La divisione in tre show ci darà molte soddisfazioni». Baudo: «Più qualità»

Paolo Scotti

da Roma

Chi fa da sè fa per tre. E allora, se c’è da battere un avversario che vale doppio, perchè non triplicare sè stessi? Ecco la vera novità della nuova Domenica In: non più un interminabile programma-contenitore, implacabilmente uguale a sè stesso ormai da trent’anni. Ma tre diversi show, con tre conduttori, tre registi, tre stili e (presumibilmente) tre pubblici differenti. Della Domenica In croce e delizia di sonnacchiosi pomeriggi di festa non resterebbe che il titolo.
Si respirava un baldanzoso ottimismo, ieri, dalle parti di viale Mazzini. Sarà che la concorrenza batte la fiacca, sarà che Bonolis non ha fatto nemmeno l’ombra degli sfracelli promessi; fatto sta che finalmente si è scoperta l’acqua calda (Domenica In dava segni di stanchezza, era diventata troppo simile a Buona Domenica) e si comincia a pensare che cambiando rotta si può davvero arrivare primi: «Stavolta siamo convinti di essere competitivi - afferma il direttore Del Noce - Questa divisione in tre è una formula innovativa: ci permette di puntare su tre dei nostri artisti più amati, di attirare tre diverse fasce di pubblico».
I tre annuiscono. E si compiacciono. Parte motivata Mara Venier, che dalle 14 alle 16 condurrà dal Delle Vittorie il primo segmento - Maramao - apparentemente simile a tanti altri show goliardici di Gianni Boncompagni (niente pubblico, niente ospiti, solo la padrona di casa e 140 ragazzoni in divisa marinaresca, impegnati in canti, balli e scenette varie): «I miei ultimi programmi m’erano parsi un po’ ripetitivi, stavolta ho voluto cambiare. Con le “interviste impossibili“, ad esempio, con cui farò un po’ il verso alla Mara intervistatrice degli anni scorsi». Parte sicuro di sè Massimo Giletti, dagli studi Dear fra le 16 e le 18 conduttore del secondo segmento, L’Arena: «Riprenderemo il talk show sull’attualità affidato a due gruppi di giovani; metteremo trenta ragazze aspiranti conduttrici ad intervistare un vip - nella prima puntata Taricone - mentre Luisa Corna ospiterà Toto Cutugno - e Rosanna Lambertucci tratterà temi ambientali».
Ma la parte più attesa della Domenica In una e trina è certo l’ultima. Non solo perchè affidata Pippo Baudo, che torna allo storico programma dopo averne già guidato undici edizioni; ma anche perchè è quella che, dalle 18 alle 20 andrà in concorrenza con Bonolis e il suo Serie A. «M’hanno chiesto di occupare le due ore lasciate vuote dal calcio - spiega Baudo - Io ho risposto: Accetto. A patto che mi mandiate proprio contro Bonolis». La sfida diretta coll’ex divo Rai, passato a Mediaset a suon di milioni di euro ma ancora non all’altezza di tanta spesa, stimola Superpippo: «I faccia a faccia mi piacciono, le sfide sono sempre interessanti». Così il suo segmento si chiamerà Ieri, oggi e domani, e riprenderà il viaggio nella memoria che ormai è la cifra stilistica del conduttore: «In Ieri ripercorreremo con immagini e ospiti trent’anni di vita italiana, attraverso altrettante edizioni di Domenica In. Con Oggi discuteremo di attualità assieme ad ospiti prestigiosi. Con Domani giocheremo assieme ad un gruppo di ragazzini fra i 7 e i 12 anni». Ma soprattutto l’appuntamento rinnovato della domenica Rai «vuole alzare il tono, la qualità di questo genere - spiega Pippo - Le ultime Domeniche In andavano contro Buona Domenica, ma in realtà le somigliavano troppo. La Rai non può dimenticare di avere degli obblighi da servizio pubblico; e il pubblico di Raiuno è pronto ad una maggiore qualità».
Anche per questo, almeno ufficialmente, nessuno si sbilancia su previsioni di ascolto. «Non partiamo pensando ai risultati - recita Del Noce - Ci basta essere soddisfatti del prodotto».

Solo Mara, che dovrà vedersela con Costanzo e la Ventura, pare scettica: «Certo, spuntarla sarà difficile». «Ma ogni volta che la Rai è stata data per dispersa - l’ammonisce Pippo - Puntualmente s’è risollevata. Aspettiamo, e vedremo».

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