nostro inviato a Torino
Greta finalmente ha capito che papà non fa il bagnino. Anche se lo vede sempre in costume e alle prese con la sabbia. «Ogni tanto mi dice: papà cosa fai? Qui non cè il mare». Greta è la bambina di tre anni e mezzo di Fabrizio Donato, poliziotto 33enne di Latina, spesso alle prese con sabbia, salti e sfortuna. La sua specialità sono i salti nel vuoto, trattasi di salto triplo ma, poveretto, per tre Olimpiadi non ci ha preso mai. E non solo. Il podio gli è sempre andato indigesto. E così pareva ieri: lOval di Torino era un bel ovetto ripieno, per far festa allatletica europea indoor. Ma Donato stava provando un altro record: una serie di nulli che lavrebbero consegnato al Guinness. Quattro salti, quattro nulli. «Eppure stamane mi ero detto: oggi scriverai la storia». Al quinto ci ha preso. Come uno splendido gattone ha spiccato tre balzi e latterraggio è stato tuttuno con la convinzione dellimpresa: pugni allaria, mani sbattute sul tartan. «Rabbia che esprimeva fame. Non ho passato nove anni di sofferenza per nulla». Ed infatti: latterraggio a m.17,59 significa oro, 23° per lItalia agli europei indoor, record dei campionati e record italiano, ad un cm. dal primato allaperto che il nostro conquistò, appunto nove anni fa, allArena di Milano. E, a quel punto, Donato si è preso Greta a cavalluccio sulle spalle e lha portata in giro per la pista. Come a dirle: visto che non sono un bagnino.
Giornata di raccolta per lItalia: la seconda medaglia è arrivata da Claudio Licciardello, quattrocentista catanese che ha annusato loro, ma si è impiantato nel rettilineo finale: battuto dallo svedese Wissman (4590), sè tenuto largento (4632). Chi ama i botti, invece, è stato servito da Dwain Chambers, omino Michelin inglese che ha passato una vita ad imbottirsi di doping: è volato in 642, nella semifinale dei 60 m., che vale il record europeo. Vedremo oggi. Nelle finali dei 60 m.
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