Il doppio Burlando, uno a Roma l’altro ad Albaro

Le bugie hanno le gambe lunghe: quelle del presidente della Regione, Claudio Burlando, altezza 1 metro e novanta, di cui la maggior parte sviluppata negli arti inferiori. Non si spiega altrimenti la concentrazione di affermazioni fatte dal governatore controcorrente e contromano, poi regolarmente smentite dai fatti. I fatti, appunto. Ma è doveroso spulciare fior da fiore limitandoci agli ultimi giorni e consegnando agli archivi di «Striscia la notizia» e «Scherzi a parte» la sequenza di gag messe in scena dal momento in cui, domenica 16 settembre, il nostro ha imboccato il vicolo chiuso dei sensi vietati e delle storielle giustificative.
L’altro ieri, dunque: Burlando esce con un’intervista su un quotidiano locale in cui rivela, finalmente, la ragione della sua trasferta domenicale agli Erzelli: «Nessun mistero. Ero lì per parlare con i dirigenti del gruppo Ericsson per il loro possibile insediamento nel villaggio tecnologico. E con me c’era anche il professor Carlo Castellano», che è presidente del Dixet e di Genova High Tech, la società che promuove la cittadella dell’alta tecnologia. La verità viene fuori in un amen: Castellano non c’era. Punto.
Lo conferma l’interessato, il giorno dopo: «Sì, cioè no. Ma sì, non è vero.

Ma che importa? - dirà Castellano -. L’importante è che Burlando si sbatta, come sta facendo, per far decollare il villaggio degli Erzelli». Se è per questo, il governatore si sbatte, eccome. Soprattutto con le bugie. (...)

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