Dal 17 febbraio al 19 marzo, la Obraz Gallery di via Lazzaro Palazzi 8 a Milano ospiterà la mostra personale di Cristina Lefter. L'artista moldava, da tempo residente in Italia, proporrà la sua indagine sulla natura resa con la tecnica dello smalto a "dripping". Scrive Paolo Manazza nel testo in catalogo: "Cristina ha un'anima dolce e gentile con un fondo di violenza e incazzatura direi. Di forza. Tantissima forza. Qualche volta sembra la versione femminile di alcuni lavori tardi di Schifano. Quelli con i fondi altalenanti tra i blu e i verdi e sopra decine e decine di pennellate circolari: di cerchietti fatti col blu, il giallo, il rosa, il rosso. Una sorta di spirale cromatica autoreferenziale. Un vorticoso girotondo tra i colori sino a quando cadi per terra con la testa in pallone che gira, gira e continua a girare. Anche nei lavori dove potete intravedere un paesaggio o una casa, sono certo che Cristina sia arrivata dopo. Dipingendo furiosamente. Dopo cavalcate imperiose sotto il freddo e la neve sul pennello imbizzarrito e ubriaco di trementina, con le spatole gocciolanti, magari si è accorta del profilo di un albero che occhieggiava sulla tela. E ha deciso di seguirlo. Questo significa dipingere."
E ancora, dal catalogo disponibile presso la galleria, Manazza riprende il discorso sull'originale pittrice: "Senza i colori saremmo morti. Almeno tutti noi che viviamo in città. E ovviamente, a piedi, passiamo per gli incroci regolati dai semafori. Saremmo certamente più tristi. O forse l'abitudine alla monocromia - alla modulabile gamma dei grigi tra il bianco e nero - riuscirebbe a costituirsi come una modalità adattabile persino alla gioia? La domanda oltre che complessa è infinita. Secoli di studi, migliaia di saggi e ricerche hanno sviscerato la questione su molteplici livelli di senso. Dalla fisiologia alla quantistica. Dalla psicologia alla teologia. Cosa diavolo è il colore? Il quesito è inevitabile di fronte ai quadri della Lefter. Che sembrano prenderci per il bavero della giacca e spintonarci sino a buttare di forza il nostro viso in mezzo a dense pennellate. Un impatto violento. Quasi scioccante. Una pittura con un che di allucinogeno. Se fossimo negli anni Sessanta o Settanta sarebbe perfetta per le cover dei dischi in vinile di gruppi musicali collaterali all'acido lisergico.
L'inaugurazione della "personale" si terrà giovedì 17 febbraio, alle ore 18.30, mentre la mostra sarà visitabile da martedì a sabato, dalle ore 15 alle 19.30 (info: info@obraz.it, www.obraz.it).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.