Duemila euro non bastano alla "pupilla" di Crocetta: pronto incarico bis

Nelli Scilabra, estromessa dalla giunta ma ripescata nella segreteria del governatore, è funzionario semplice perché non è laureata. Ora sarà piazzata pure nel Cda della Seus

Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta
Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta

Forse duemila euro al mese più indennità varie, tanto più o meno prende un semplice funzionario quale lei in Regione siciliana è perché non ha la laurea, non le bastano. O forse non bastano al governatore di Sicilia Rosario Crocetta, che per la sua «pupilla», già ripescata dopo essere stato costretto dal Pd a estrometterla dalla giunta in sede di rimpasto, ha già trovato un incarico nella sua segreteria in Regione. Di qui l'idea del presidente, sommo schiaffo ai giovani siciliani che laureati o meno un lavoro non lo trovano nemmeno a pagarlo oro: una poltrona nel cda della Seus, la partecipata regionale che si occupa del 118, per l'ex assessore Nelli Scilabra. Compenso aggiuntivo: 18mila euro l'anno.
La notizia, pubblicata da Repubblica Palermo, non è ufficiale perché l'incarico non è stato ancora formalizzato. Ma sembra più che fondata. E, c'è da scommetterci, farà scoppiare un putiferio. La Scilabra, studentessa fuori corso catapultata in giunta dal governatore, è sempre stata la «pupilla» di Crocetta. Che si è battuto in tutti i modi, dopo le polemiche sul flop con la delega alla Formazione, per difenderla da mozioni di sfiducia e attacchi. Crocetta però ha dovuto cedere, in sede di rimpasto di giunta, al suo Pd, che sulla Scilabra aveva posto il veto. E così è nato l'incarico di Nelli nella segreteria politica del governatore. Non è stato però possibile metterla a capo dell'ufficio, da dirigente. La mancanza del requisito della laurea, infatti, ha reso questo nodo insormontabile tanto per Nelli tanto per Crocetta. Impossibile cambiare le regole di accesso in Regione. Di qui il nuovo colpo di coda del governatore, per dare alla Scilabra una poltrona remunerata nella società che si occupa del 118.

Facile immaginare le polemiche che questo procurerà. Soprattutto mentre, è la prima volta in sessant'anni, la Sicilia non avrà a dicembre un bilancio e sarà costretta a ricorrere all'esercizio provvisorio sino a primavera.

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