E Alfano ironizza: «Se vuole aiutarci...»

«Se Beppe vuole aiutarci a costruire la sezione italiana del Ppe, bene. Costruire la grande casa dei moderati è il percorso a cui sto lavorando». Primo a gettare acqua sul fuoco, a far finta di niente, è il segretario del Pdl Angelino Alfano che smorza sul nascere l’ipotesi di fronda interna al Pdl. Il leader è lui, ma più si fa sera e più cresce il malumore all’interno del partito. Si sta giocando la partita del grande centro acchiappavoti e dietro l’angolo c’è lui, Gianfranco Fini. «Noi - dice il governatore della Lombardia Roberto Formigoni - gradiamo le proposte che uniscono, non quelle che dividono, queste cose bisogna farle assieme, non è che di punto in bianco Casini prende e parte da solo con la sua idea».
Più diplomatico Maurizio Lupi: «Ho letto il documento di Pisanu, mi sembra che si rivolga al Pdl e vada nella direzione in cui stiamo lavorando in questi mesi, quella di creare un grande partito dei moderati dove si possano ritrovare cattolici, liberali e una destra moderata, nel Pdl, con il Pdl. Almeno mi sembra...». Nessuna polemica anche da parte di Gaetano Quagliariello che però mette paletti: «Nessuna fronda, il documento Pisanu è un contributo affinché in questo momento di crisi possa crearsi un’aggregazione di moderati. Ma sia chiaro che l’unità dei moderati senza Pdl è impossibile!». Franco Frattini sente puzza di bruciato: «Se l’iniziativa di Pisanu è una proposta per creare una costituente popolare, siamo nella linea di Alfano. Ma se si tratta di fare un’altra cosa, allora vorrei capire meglio». Prudente anche Maurizio Gasparri: «Unire i moderati che sono sempre la maggioranza degli italiani è l’obiettivo del Pdl. Si discuta, ci si confronti con l’obiettivo di non far prevalere la sinistra a causa delle divisioni nell’altro campo, ma senza cedere a frazionismi».
Per ultimo Guido Crosetto avverte i futuristi Fini e Bocchino di non farsi troppe illusioni e ipotizza che in molti siano stati costretti «da qualcuno» a firmare la «lettera dei trenta». «Mi meraviglio che un uomo saggio come Pisanu non abbia capito prima che il bacio di Fini sarebbe stato mortale. Non ha capito che il consenso di Fini avrebbe fatto fuggire qualunque esponente del Pdl, come dimostrato dalla pioggia di smentite.

Il tentativo di Fini, Casini e Bocchino di strumentalizzare un documento fatto per provocare una riflessione per destabilizzare il Pdl è morto sul nascere. Loro col Pdl hanno fatto terra bruciata, la verità è che non andranno da nessuna parte».

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