Roma - Immancabile arriva il sostegno della sinistra a Gad Lerner. E' l'occasione buona per attaccare il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, gridando accuse che hanno a che fare con il bavaglio alla libertà di stampa e e con l'aggressione ai giornalisti che fanno il proprio mestiere. Perché per l'opposizione infangare il premier è libertà di stampa e invadere la privacy del Cavaliere è servire un servizio a tutti i cittadini. Così, la telefonata in diretta di Berlusconi per denunciare le nefandezze di una trasmissione a senso unico ha subito chiamato a raccolta le schiere dei paladini della libertà. Da Rosy Bindi al finiano Della Vedova, dai dipietristi - che hanno fatto dell'antiberlusconismo il proprio cavallo di battaglia - al piddì Fioroni. Tutti pronti ad accusare, denunciare e chiedere le dimissioni. Tutti a difendere Lerner. Nessuno a spiegare che all'Infedele mancava il contraddittorio (eccezion fatta della Zanicchi), che per ore è stata messa in scena la vita privata del premier, che sono state infangate persone come Nicole Minetti.
Dal Pd un esposto all'Agcom Il Pd è subito pronton a cavalcare la polemica. Il senatore Vincenzo Vita e Beppe Giulietti, deputato del Misto e portavoce di Articolo 21, hanno presentato un esposto all’Agcom per chiedere di intervenire dopo "l’incursione" telefonica di Berlusconi. Anche la Bindi non poteva certo mancare. Un'occasione ghiotta per scagliarsi contro il premier. No, non poteva lasciarsela scappare. Accusa Berlusconi per la "gravissima aggressione verbale" e denuncia i blitz televisivi come "espressione violenta della sua inadeguatezza, politica e morale". E ancora: "Stiamo superando il livello di guardia della tenuta democratica del Paese. Il governo è nelle mani di un Cavaliere dimezzato dagli scandali che anziché provare la propria innocenza davanti ai giudici tenta di delegittimare e intimidire chiunque voglia ragionare sulla verità dei fatti e lo richiama alle proprie responsabilità". Anche Giuseppe Fioroni accusa duramente: "Ha perso il senso del mite che dovremmo avere tutti".
E l'Idv chiede le dimissioni "Berlusconi la smetta di insultare i giornalisti e vada dai giudici a farsi processare", fa eco il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, esprimendo la solidarietà a Lerner per "l’ignobile e violenta aggressione verbale". L'Idv accusa il Cavaliere di essere arrogante. Poi attacca: "Deve capire che esistono giornalisti dalla schiena dritta, che non tutti sono al suo servizio e che, soprattutto, non tutti sono in vendita. Non è il padrone dell’Italia e non è al di sopra della legge che gli piaccia o no". "Non si può permettere di alzare la cornetta - conclude Orlando - insultare chi ha solo la colpa di dire la verità e riattaccare il telefono come fanno gli adolescenti".
La Zanicchi resta in trasmissione Subito Lerner e la Bonino cercano di tirare per la giacca la Zanicchi, ieri presente nel salotto di Lerner. In un post pubblicato sul proprio blog (leggi), Lerner torna ad accusare Berlusconi per gli "insulti a raffica" e loda il comportamnento della Zanicchi di "non sottostare all’imposizione" di lasciare L'Infedele. Anche la Bonino loda la europarlamentare del Pdl per "non aver risposto all’intimazione del premier". Ma la Zanicchi non ci sta e puntualizza che ha creduto "fosse meglio rimanere lì a ribattere". "C’ero solo io a difenderlo contro cinquanta persone che lo attaccavano", ribatte la Zanicchi spiegando che la trasmissione "è iniziata in maniera durissima con accusa odiosa, quella di aver disertato i funerali di un militare italiano caduto in missione in Afghanistan per dedicarsi alle sue feste". Quanto a Lerner, secondo la Zanicchi, "ha assolto egregiamente al compito che si era dato, cioè di sputtanare Berlusconi".
E i finiani si accodano alla polemica Nemmeno i finiani si risparmiano. E corrono a stigmatizzare la telefonata di Berlusconi. Ci pensa Benedetto Della Vedova intervenendo questa mattina in studio a Omnibus. "Che un presidente del Consiglio chiami per parlare a un libero giornalista con un tono intimidatorio, perché quel giornalista ha un editore e quell’editore può dipendere dai provvedimenti che il Governo può prendere - commenta l'esponente di Futuro e Libertà - vuol dire aver perso il senso della misura". Nessuno denuncia il fango gettato addosso al Cav durante L'Infedele. Non una parola. Tanto che il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, si meraviglia per la reazione dell'opposizione.
"Forse qualcuno vorrebbe, magari per anni interi, palinsesti e reti televisive - si chiede Capezzone - in cui il Primo Ministro fosse costantemente aggredito e svillaneggiato senza mai poter reagire, rispondere, o comunque dire la sua. Concetto curioso di democrazia: ma non erano quelli dell’articolo 21 e della libertà di parola e di opinione?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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