E trecento feriti saranno curati negli ospedali della Lombardia

MilanoMedicine, cibo e telefoni satellitari. Questa mattina decollerà dall’aeroporto di Malpensa l’aereo speciale della Regione Lombardia diretto ad Haiti. A bordo materiale di primo soccorso e tutte le apparecchiature necessarie a soccorrere i terremotati. Nei giorni scorsi è cominciata la raccolta di farmaci negli ospedali e il presidente lombardo Roberto Formigoni ha lanciato un appello a tutti i reparti medici: «Mettete a disposizione dei feriti il maggior numero di posti letto». Così è stato. Finora ne sono pronti 300, che accoglieranno i casi più gravi per cure e operazioni.
La stiva del volo è stata anche caricata di scatoloni pieni di riso, pasta e beni di prima necessità. In realtà, il cibo raccolto nei giorni scorsi è molto di più rispetto a quello che viene inviato oggi. «C’è poca disponibilità di voli cargo - spiega Formigoni - ma faremo in modo di far decollare il più presto possibile anche le altre derrate alimentari». Intanto tre postazioni mobili di pronto soccorso sono state caricate a bordo di un volo della Protezione civile. Tanti medici lombardi sono già sul posto e altri sono pronti a partire e ad accogliere i feriti in arrivo a Milano. In partenza 2,5 tonnellate di farmaci e materiale sanitario. Non appena possibile, ne verranno inviate altre 8 tonnellate. Insomma, l’operazione solidarietà ha mobilitato tutta la regione ed è stato anche attivato un conto corrente per raccogliere fondi. Sono anche stati stanziati 200mila euro per le organizzazioni non governative Francesca Rava e Avsi (associazione volontari per il servizio internazionale) che da anni operano ad Haiti.
Insomma, è scattato il meccanismo di solidarietà che già era stato azionato anni fa per aiutare i quaranta feriti durante la guerra del Libano.

Dopo la prima fase di questi giorni di pronto intervento a chi ancora è sotto le macerie, la Regione Lombardia guarda alla fase successiva della ricostruzione «come successo in Abruzzo con la Casa dello Studente». Per questo ha deciso di inviare sul posto del terremoto anche un ingegnere della società Infrastrutture Lombarde «per cominciare già a pensare e a impostare la fase della ricostruzione».

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