«Ecco perché non diventiamo grillini»

(...) Meglio ancora: l’apparentamento radicato con Grillo non regge più di tanto, visto che lui ha detto che non vota, mentre noi vogliamo partecipare sempre, col voto e anche oltre il voto». Ce ne sarebbe stato già abbastanza per chiarire. Ma ora Trombetta fa di più, va oltre e ci mette anche un bel po’ di risentimento che, allora, in piena campagna elettorale, era rimasto in soffitta: «Diciamo la verità, Grillo ci ha deluso. Mi ricordo bene - racconta Trombetta - quando gli abbiamo chiesto di sistemare un banchetto per la raccolta firme della nostra lista all’interno del locale della Fiera dove teneva il suo spettacolo. Niente da fare, era stata la sua risposta. Spiegando che noi ormai eravamo fuori, avevamo fondato un partito, eravamo entrati nello stesso meccanismo del potere che lui combatteva. Quindi: il banchetto ce lo siamo dovuti mettere all’esterno». Non basta: il comico, insiste Trombetta, «ci ha deluso altre volte, non ha mai speso un parola a favore della nostra lista civica».
Da qui a pensare che, adesso, PiGreco-Movimento di partecipazione si faccia in quattro per portare acqua al mulino di Grillo ce ne corre. Anche perché, aggiunge l’ex candidato sindaco, «ci ha profondamente deluso». Segue il giudizio personale al vetriolo: «È un egocentrico, e con questa iniziativa appena annunciata, a proposito di liste civiche da avallare sulla base di criteri a dir poco opinabili, dimostra solo che sta scherzando col fuoco». E poi, quella storia del «bollino blu» sulle liste, un assurdo! «Non abbiamo bisogno, noi di PiGreco-Movimento di partecipazione, di nessun bollino blu come se fossimo una banana sudamericana» ironizza Trombetta. Aggiunge ancora: «È inaccettabile che oggi il comico ci venga a dire, più o meno: se volete aderire alle mie liste civiche ed essere inseriti con tutti i crismi sul mio blog, dovete possedere i requisiti richiesti». Cioè, corrispondere alla «certificazione di trasparenza beppegrillo.it» assegnata a sua discrezione. Un atteggiamento respinto nella forma e nella sostanza: «Noi abbiamo già dimostrato, se mai - sottolinea Trombetta - di avere tutti i requisiti richiesti. A meno che lui non abbia decretato che PiGreco-Movimento di partecipazione sia uno dei partiti cui non bisogna assolutamente iscriversi...». Bella «riconoscenza», in ogni caso, nei confronti di chi aveva percorso una strada analoga e aveva lavorato - «anche nelle strade e nelle piazze» - per sostenere il buon diritto della gente a prendere parte direttamente alla vita politica, all’elaborazione delle leggi, alla formazione e alla gestione del consenso.
Per questo, PiGreco-Movimento di partecipazione si considera estraneo alla prossima «discesa in campo» a fianco del comico. Il quale, sempre a giudizio di Trombetta, si illude se pensa di enfatizzare il successo ottenuto sul blog e, in questi ultimi giorni, sulle piazze e alla Festa dell’Unità di Milano: «Non basta questo per mettere insieme i blogger e farli partecipare davvero, in prima persona, alla politica attiva». Un conto, insomma, è fare spettacolo, un altro conto è elaborare una strategia politica, darsi un’organizzazione, una struttura capillare, raccogliere firme, presentare candidati all’altezza della situazione. «Ci vuole soprattutto umiltà - conclude Trombetta -.

E Grillo ha fatto vedere chiaramente che non ne possiede. Basta considerare il testo della sua proposta di legge “Fuori i condannati dal parlamento“. Pressapochista, banale, un’enorme occasione sprecata». Altro che «grillini»: questi neanche a teatro se lo filano.

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